54 Festival 2025

Canti polifonici tradizionali della chiesa georgiana

VENERDÌ 20 GIUGNO
TRENTO – Badia di San Lorenzo, ore 20.30
FREITAG, 20. JUNI
TRIENT – Badia von San Lorenzo, 20.30 Uhr

CORO GOMARJOBA (TBILISI)
Direttore | Leitung, David Shugliashvili

Programma | Programm
Canti polifonici tradizionali georgiani | Traditionelle georgische mehrstimmige Lieder

Dideba chvens shekrebas (regione Guria)
Canto per serate conviviali su melodia sacra

Dideba maghalta shina (regione Kakhetia)
Inno d’apertura del Mattutino festivo
(canto dell’Ufficio delle Celebrazioni)

Sulo chemo (regione Imeretia)
Kondakion del Canone di Andrea di Creta

Agdgomisa dge ars (regione Imeretia)
Primo tropario del Canone di Pasqua

Siqvarulma mogiqvana (regione Guria)
Tropario per la Resurrezione di Lazzaro

Gvtismshobelo kaltsulo (regione Kakhetia)
Inni vespertini dedicati alla Madre di Dio
(Ave Maria georgiana)

Mobrdzanebita Tkvenita (regione Guria)
Canto per serate conviviali su melodia sacra

Mutslad Igho Iona (regione Imeretia)
Tropario del rito liturgico
(ordine delle esequie o celebrazione rituale)

Angelozi ghaghadebs (regione Guria)
Ritornello del IX tropario pasquale
(Canone della Resurrezione)

Ganatldi, ganatldi (regione Guria)
IX tropario del Canone della Resurrezione

Shen khar venakhi (regione Kakhetia)
Inno alla Madre di Dio, composto dal re Demetrio I (1093 – 1156).
Simbolo identitario del canto sacro georgiano

Movedit da vsvat (regione Guria)
III tropario del Canone della Resurrezione

Alilo (regione Kakhetia)
Canto paraliturgico di questua per il periodo natalizio

Alilo (regione Imeretia)
Canto paraliturgico di questua per il periodo natalizio

Mravalzhamieri (regione Kakhetia)
Canto conviviale

In collaborazione con | In Zusammenarbeit mit

Museo etnografico trentino San Michele

 

Locandina
Programma di sala

Il Canto Polifonico Georgiano
Dalla scheda UNESCO (Iscritto nel 2001 nella lista dei Patrimoni immateriali dell’umanità) Di grande e variegata complessità, è un’antica tradizione della Georgia  caucasica, presente almeno dal IV secolo, quando il Cristianesimo fu adottato come religione di Stato. Consiste in quattro tipi principali: a bordone, contrappuntistica, parallela o ‘dissonante’, ‘ostinata’. Nella regione a nord-ovest della Georgia (la montuosa e misteriosa Svanetia) si pratica l’arcaica polifonia ‘dissonante’ mentre la Georgia occidentale (regione Guria) è conosciuta per quella contrappuntistica con lo Yodel qui chiamato Krimanciuli. La zona orientale (la regione Khaketia, centro storico dell’enologia mondiale) è la patria del dialogo fra i melismi di due solisti e l’accompagnamento del bordone. La polifonia ‘ostinata’ è invece presente in tutte le regioni. Il canto è onnipresente in tutte le attività della vita quotidiana, dai canti di lavoro (Naduri), ai canti natalizi (Alilo) fino agli immancabili canti da brindisi (i celebri Mravalzhamier), diffusi con numerose varianti in tutte le regioni della Georgia dove si produce vino, che accompagnano le lunghe serate conviviali attorno a tavole sontuosamente imbandite (Supra) e che vengono solitamente suggeriti dal capo brindisi (Tamada).

Filimon Koridze l’etnomusicologo “santo”. Nel 1811 (dopo la terza guerra caucasica, quando la Georgia fu definitivamente annessa all’impero zarista) il patriarcato di Mosca impose la liturgia e la lingua russa, con conseguente proibizione della lingua georgiana e dei suoi antichi canti liturgici. Si deve a un celebre cantante d’opera, Filimon Koridze (1835- 1911), lo straordinario progetto di ricerca-documentazione-trascrizione che ha ‘salvato’ il canto liturgico georgiano dall’estinzione. Koridze decise di rinunciare alla sua brillante carriera (con acclamate esibizioni alla Scala, al Mariinskij e alla Carnegie Hall) per dedicarsi completamente alla documentazione-trascrizione di circa 6000 canti liturgici tradizionali georgiani. Nel 2011 il Patriarca della Chiesa autocefala georgiana ha ufficialmente santificato Koridze: primo e unico esempio di un etnomusicologo ‘santo’.
(L’immagine rappresenta l’icona di S. Koridze esposta nella cattedrale Anchiskhati di Tbilisi)

Coro Gamarjoba (Tbilisi) L’ensemble è stato fondato recentemente da David Shugliashvili, selezionando una serie mirata di cantori provenienti da diverse formazioni. Del progetto fanno parte tre celebri cantanti-etnomusicologhe di Tbilisi, specializzate in workshop internazionali di canto polifonico georgiano: Tamar Tolordava (docente presso la Giorgi Mtatsmindeli Singing University), Nana Mzhavanadze (etnomusicologa presso il Conservatorio di Tbilisi), Teona Rukhadze (membro dell‘ensemble folk del Conservatorio
di Tbilisi). Sono infine coinvolti alcuni giovani cantori del coro Adilei, specialisti in diverse tipologie del canto tradizionale georgiano, attivi anche nel settore della ricerca etnomusicologia “sul campo”.

David Shugliashvili. Nato a Tbilisi nel 1964. Phd in musicologia, docente universitario, etnomusicologo specialista in musica sacra, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di varie raccolte di musica tradizionale georgiana. Direttore del Dipartimento di musica popolare del Conservatorio di Stato di Tbilisi Vano Sarajishvili.
Direttore del Centro delle pubblicazioni musicali e audiovisive presso la Biblioteca nazionale del Parlamento della Georgia. Dal 1988 al 2017 canta nel coro della cattedrale Anchiskhati (la chiesa più antica di Tbilisi) e nel 2017 viene nominato direttore di questo coro, con il quale pubblica quindici CD. Dal 2008 insegna presso la Giorgi  Mtatsmindeli University of Chant.