
L’altra faccia del sacro
Soprano | Sopran, Sofia Cortellazzi; Contralto | Alt, Elena Vianini;
Tenore | Tenor, Sandro Miori, Basso | Bass, Sergio Mutalipassi
CORO IN DULCI JUBILO (Dir. Tarcisio Battisti)
ORCHESTRA I FILARMONICI di TRENTO
Maestro concertatore | Konzertmeister, Alessandro Arnoldo
PROGRAMMA
VINCENZO BELLINI (1801-1835)
Messa in sol minore (1825) per soli coro e orchestra
Kyrie Eleison, Gloria in excelsis Deo, Laudamus Te, Domine Deus, Qui Tollis, Qui Sedes, Quoniam, Cum Sancto Spiritu
Harmonia nova in nomine Domini
JACOPO ZENDRI (2001)
Spiritus ubi vult spirat*
*prima esecuzione assoluta
GIUSEPPE TERRABUGIO (1842-1933)
Preludio per organo op. 56 n. 1 *
* solo a Primiero: Paolo Delama, organo
JOSEPH GABRIEL RHEINBERGER (1839-1901)
Messa in d JWV 2 (1853) per soli coro e orchestra
Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Benedictus, Agnus Dei
A Pieve di Bono il concerto sarà introdotto da | In Pieve di Bono wird das Konzert eingeleitet von:
F. Meneghello, Pellegrini di Speranza (Inno del Giubileo 2025)
CORALE S. GIUSTINA DI PIEVE DI BONO
Organo | Orgel, Tiziano Armani
Direttore | Leitung, Sandro Rota
In collaborazione con | In Zusammenarbeit mit
Locandina Fiera di Primiero
Locandina Trento
Locandina Pieve di Bono
Quando si pensa alla musica sacra, ci si immagina spesso qualcosa di elevato, solenne, quasi sospeso. Il progetto triennale “L’altra faccia del Sacro”, che prevede quest’anno l’interpretazione della Messa in sol minore di Bellini e nei prossimi anni la Messa da Requiem di Donizetti e la Messa di Gloria di Puccini, ci invita a cercare altrove: nel terreno più complesso e vivo dove la spiritualità si mescola al sentimento, al dubbio, alla bellezza anche imperfetta dell’umano. In questo senso, la Messa di Bellini rappresenta un punto d’osservazione privilegiato. Celebre per i suoi capolavori del melodramma, come La Sonnambula o Norma, Bellini ha tuttavia lasciato oltre trenta composizioni liturgiche, legate agli anni della formazione e a un’intensa frequentazione della musica sacra, favorita dall’ambiente familiare e dal contesto napoletano. La partitura, riscoperta e trascritta nel ‘900 a partire da manoscritti conservati tra Catania e Napoli, fu probabilmente composta per la festa della Madonna del Carmine, a Gragnano, nel 1825. Giovanile e impetuosa, questa pagina alterna momenti meditativi ad altri animati da slancio e colore, con un uso quasi costante del tempo Allegro, che suggerisce un’idea di celebrazione luminosa, affettuosa, intensamente mariana. C’è chi ha parlato di assenza di “spiritualità eterea”, ma è davvero così? Bellini non propone un’idea astratta del sacro: al contrario, lo avvicina al cuore, ne fa esperienza vitale. Se la liturgia è anche rito vissuto e condiviso, allora può accogliere la forza della melodia, la dolcezza del canto, il pathos di un giovane compositore che nella musica religiosa trova un altro modo per parlare di amore, dolore, speranza. In equilibrio tra introspezione e architettura, la Messe in D per coro e orchestra di Josef Rheinberger si muove in una direzione diversa, ma altrettanto sincera. Composta nel solco della tradizione liturgica tedesca ottocentesca, questa messa riflette una fede sobria, raccolta, che rinuncia a ogni teatralità per esprimersi con chiarezza e misura. La scrittura corale, densa ma trasparente, e l’orchestrazione attenta al colore ma mai ridondante, conferiscono all’opera un carattere meditativo, quasi contemplativo. Anche qui, come in Bellini, il sacro è vissuto: ma invece di travolgere, invita all’ascolto, al raccoglimento, a una spiritualità che non si impone, ma si lascia trovare nella calma e nella luce interiore. Di segno più contemporaneo è Spiritus ubi vult spirat, brano del giovane Jacopo Zendri presentato in prima esecuzione assoluta, nato in collaborazione con la classe di composizione del Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento. Il titolo, che evoca un passo evangelico (“Lo Spirito soffia dove vuole”), si presta a molte letture: non solo religiose, ma anche artistiche, creative. In un’epoca che spesso fatica a trovare parole autentiche per il sacro, opere come questa rappresentano un’occasione preziosa
per ripensarne il linguaggio. Non si tratta di evocare modelli del passato, ma di immaginare nuove vie sonore per restituire profondità al senso, allo spazio, all’ascolto.
A Pieve di Bono-Prezzo, introduce il concerto Pellegrini di Speranza, l’inno composto per il Giubileo del 2025. Anche in questo caso, la spiritualità prende la forma di un cammino collettivo, in cui la speranza non è certezza, ma desiderio tenace. A Primiero invece si omaggia Giuseppe Terrabugio, compositore e organista che ebbe natali proprio nel centro ai piedi delle Pale e che fu tra i protagonisti di quel movimento ceciliano promosso da Pio X per la riforma della musica liturgica. Intrecciando fili rossi con il programma, Terrabugio, dopo gli studi a Ratisbona (fulcro degli insegnamenti ceciliani) fu a Monaco allievo proprio di Josef Rheinberger. L’arte sacra ci parla ancora, con voci antiche e volti nuovi: come un’eco dall’alto e come un sussurro che nasce dentro.
Alessandro Arnoldo
Spiritus ubi vult spirat. Il testo che ho deciso di mettere in musica è tratto dal Vangelo di S. Giovanni. L’ evangelista afferma che l’uomo non è nato dalla carne ma bensì dallo spirito, di cui ne senti la voce ma non sai né da dove proviene né dove va. L’elemento che più di tutti mi ha spinto a scegliere questo testo è l’elemento della voce e del vento (in greco πνεύμα significa sia “vento” che “spirito”), due elementi strettamente collegati con la musica. Jacopo Zendri
Sofia Cortellazzi manifesta fin da molto piccola la sua passione per il canto. Successivamente inizia gli studi musicali e del canto iscrivendosi al Liceo Musicale “Isabella d’Este” di Mantova. Notata per le sue qualità, viene invitata più volte ad esibirsi in concerti al “Castello” di Castel d’Ario, nella “Sala dei cavalli” di “Palazzo Te”, nel teatro “Bibiena” e nell’Auditorium “Isabella d’Este” di Mantova, proponendosi con un interessante repertorio tratto dalle più importanti opere di Mozart, Verdi, Puccini, Cilea e nella Basilica Palatina di Santa Barbara e nel “Duomo di Mantova con varie messe di Mozart. Attualmente studia Canto Lirico nella classe del Soprano Daniela Longhi presso il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento.
Elena Vianini nata a Trento nel 2001 si è appassionata al canto lirico in tenera età e si è già esibita in numerosi concerti in diversi centri del Trentino, al Salone delle Feste di Arco, alla Badia di San Lorenzo, alla Sala Filarmonica di Rovereto e al Teatro Zandonai a Rovereto. Ha iniziato gli studi musicali al Conservatorio Pollini di Padova ed è attualmente studentessa in Canto Lirico nella classe della soprano Daniela Longhi al Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento
Sergio Mutalipassi compie i primi studi musicali nella città natale di Riva del Garda, dove si avvicina al mondo corale grazie al Coro Anzolim de la Tor. Dopo la maturità classica e la laurea in Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Trento, ottiene il diploma accademico di I livello in Chitarra Jazz presso il Conservatorio di musica “F. A. Bonporti” di Trento. Intraprende successivamente il percorso di Direzione di coro e Composizione corale sotto la guida del M° Lorenzo Donati laureandosi con lode. Dal 2014 collabora con numerose formazioni corali, esibendosi in prestigiosi luoghi in diverse regioni d’Italia e collabora come Artista del Coro con l’associazione Euritmus. Dal 2017 affianca l’attività di corista e di cantante solista a quella di direttore di coro. Nel 2022 è solista nel Requiem di Mozart a Riva del Garda, sotto la direzione della M° Giuseppina Parisi. Nel 2023 è Artista del Coro presso la Fondazione Arena di Verona e collabora nella stessa veste con altre realtà quali Colsper. Ottiene nello stesso anno il diploma accademico di II livello in Canto. Durante il suo percorso accademico ha modo di perfezionarsi in direzione di coro e d’orchestra e in canto gregoriano.
Espressione dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra di Trento, il Coro In Dulci Jubilo è costituito da alunni ed ex alunni provenienti da tutto il Trentino e raccoglie elementi musicalmente e vocalmente preparati, indirizzando i propri interessi allo studio e alla diffusione del repertorio sacro. All’interno di questo repertorio, particolare attenzione è rivolta alla riscoperta della tanta letteratura dei secoli XIX e XX che le mutate esigenze liturgiche hanno reso inadatta a un’esecuzione all’interno delle celebrazioni e che, proprio per questo, vivono una stagione di ingiustificato oblio. Il coro è affidato a due noti musicisti trentini che da anni lavorano nell’Istituto: Tarcisio Battisti, docente al Conservatorio di Riva del Garda, organista, compositore e direttore di coro e Paolo Delama, organista, compositore e direttore dell’Istituto Dicoesano di Musica Sacra.
Fin dalla sua fondazione nel 1999, l’orchestra I Filarmonici di Trento ha inteso creare uno spazio dedicato ai cultori della musica e ai giovani musicisti diplomandi o diplomati, che desiderino bilanciare lo studio del repertorio e le pubbliche esecuzioni. Su queste basi, I Filarmonici hanno stretto importanti collaborazioni artistiche, facendosi promotori di progetti culturali innovativi, volti a valorizzare le energie creative ed artistiche presenti sul territorio. Particolare attenzione è stata dedicata alla promozione di giovani solisti che si sono esibiti accompagnati dall’orchestra: tra gli altri si ricordano Daniele Anderle, Klaus Broz, Mladen Dabizljevic, Art Marika, Federica Marini, Teofil Milenkovic, Maristella Patuzzi, Francesca Temporin, Daniele Lasta, Simone Vebber. Il repertorio dell’orchestra include capolavori musicali assoluti come i Requiem di Cherubini, di Mozart e di Verdi, la Sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak, la Messa in do maggiore e la Nona Sinfonia di Beethoven.
Tarcisio Battisti è diplomato in Organo e Composizione organistica, in Pianoforte, in Musica Corale e Direzione di Coro, in Canto, in Clavicembalo, in Strumentazione per Banda e in Composizione liturgica. Concertista all’organo e al clavicembalo, direttore di Coro, compositore, è docente presso il Conservatorio di Riva del Garda. È membro della Commissione Organi dell’Arcidiocesi di Trento e Socio fondatore dell’Associazione Organistica Trentina “Renato Lunelli”.
Sandro Miori, tenore, laureato in canto nel 2008 al Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento, alterna l’attività corale – in particolare con l’Ensemble Continuum, diretto da L. Azzolini – a performances solistiche. In quest’ultima veste esegue soprattutto repertorio sacro (in particolare barocco e contemporaneo), non di rado interpretando lavori inediti. Nel 2013 partecipa all’esecuzione e all’incisione in prima assoluta di composizioni inedite giovanili di F. Busoni per la rivista “Amadeus”. Si è dedicato inoltre al repertorio cameristico profano, ma ciò che più gli sta a cuore è riportare il canto liturgico cristiano – in particolare la melodia gregoriana – ad originem fontis, là dove scaturisce il kerygma: la liturgia pasquale. Un impegno concretizzatosi – oltre che nell’animazione della preghiera – anche in esecuzioni dal vivo e incisioni, in collaborazione con la Diocesi di Trento, affinché la musica torni ad essere strumento dello Spirito per ricondurre gli uomini al Padre. Forse non è un caso quindi se nell’oratorio “Vigilio” di don Marco Deflorian – eseguito in prima assoluta nel 2014 – interpreta proprio la parte del pastore che con entusiasmo annuncia il Vangelo a una terra succube delle divinità pagane.
Nato a Trento nel 1989, Alessandro Arnoldo ha compiuto gli studi musicali e si è diplomato in direzione d’orchestra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sotto la guida di Daniele Agiman. Ha seguito corsi di perfezionamento e masterclass tenute da Riccardo Muti presso la Riccardo Muti Italian Opera Academy, Gianluigi Gelmetti presso l’Accademia Chigiana di Siena, Ernesto Palacio presso l’Accademia del Rossini Opera Festival, intitolata al Maestro Alberto Zedda. Ha diretto numerose orchestre esibendosi in Italia, Austria, Germania, Spagna, Georgia, Croazia, Lituania, Lettonia, Belgio e Repubblica Ceca, sia nell’ambito di importanti Festival internazionali, sia per eventi artistici e culturali. La sua versione de Le Carnaval des Animaux di Camille Saint-Saens è inserita nel percorso didattico “C’é musica per tutti”, libro di testo e DVD delle Edizioni Scolastiche Mondadori, Pearson Italia. Accanto alla sua attività musicale, è autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche di approfondimento culturale, corrispondente per la rivista ArtesNews e ideatore della rubrica settimanale Rondò per il quotidiano “l’Adige”. Si dedica inoltre all’insegnamento in corsi di perfezionamento musicale e collabora con TEDxTrento e il centro EURAC Research di Bolzano. Dal 2020 è stabilmente attivo come consulente musicale per la Società Filarmonica di Trento, di cui dal 2025 assume la direzione artistica.

