
Dedicato a Mozart
Soprano | Sopran, Daria Matiienko
Contralto | Alt, Caterina Dallaere
Tenore | Tenor, Daniele Contesso
Basso | Bass, Sergio Mutalipassi
CORALE POLIFONICA di LAVIS
CORALE S. ISIDORO di MARTIGNANO (Dir. Letizia Grassi)
CAMERATA MUSICALE CITTÀ di ARCO
Direttore | Leitung, Sebastiano de Salvo
PROGRAMMA
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791)
Sinfonia n. 23 in re magg. K181
Vesperae Solennes de Confessore K339
A TIONE di Trento il concerto sarà introdotto da
FRANCESCO MENEGHELLO (1965)
Pellegrini di Speranza (Inno del Giubileo 2025)
CORO EN PLEIN CHOEUR (Scuola Musicale Giudicarie)
Direttore | Leitung, Barbara Dalla Valle
Organo | Orgel, Tiziano Armani
In collaborazione con | In Zusammenarbeit mit
Note al programma
Tra slancio vitale e contemplazione spirituale, l’incontro con Mozart in questo concerto ci porta al cuore della sua inesauribile creatività. La serata alterna due opere
che mostrano volti diversi dello stesso genio: la vivacità orchestrale della Sinfonia n. 23 e l’intensa spiritualità dei Vesperae solennes de confessore. A Tione, il cammino si apre simbolicamente con Pellegrini di Speranza di Francesco Meneghello, l’Inno ufficiale del Giubileo 2025, inno a una fede che si fa viaggio e rinascita. Scritta nel
1773, la Sinfonia n. 23 riflette il giovane Mozart al suo ritorno dall’Italia, ancora carico delle suggestioni del gusto operistico appreso a Milano. Tre movimenti rapidi, un
linguaggio fresco e diretto, temi brillanti che sembrano danzare nella luce: tutto in questa sinfonia respira un senso di libertà. Nel primo Allegro spiritoso, la leggerezza
delle frasi è un gioco di luci e ombre; l’Andantino centrale offre un momento di dolce malinconia, mentre il Presto finale chiude con una vitalità irrefrenabile. Se l’influenza
italiana è evidente nella cantabilità dei temi, la scrittura orchestrale rivela già la solidità e l’inventiva che caratterizzeranno il Mozart maturo. Con i Vesperae solennes de
confessore, scritti nel 1780, siamo di fronte a un’opera che unisce solennità liturgica e teatralità espressiva. Il testo è tratto da cinque salmi e dal Magnificat, strutturati
in una sequenza di sei brani in cui la varietà degli affetti è straordinaria. L’inizio del Dixit Dominus è vigoroso e festoso, mentre il Beatus Vir irradia serenità luminosa.
Il momento più celebre arriva con il Laudate Dominum, pagina di puro lirismo in cui il soprano, sostenuto da un delicato accompagnamento orchestrale, canta una melodia di struggente bellezza. Infine, il Magnificat chiude con una maestosa architettura corale. In quest’opera Mozart riesce a coniugare la forma severa del servizio liturgico con la sensualità melodica propria dell’opera. La scrittura corale si fonde con l’orchestra in un equilibrio perfetto, dove ogni sezione appare come un piccolo quadro sonoro completo. Inoltre i Vesperae testimoniano una maturazione del linguaggio sacro mozartiano: la musica non si limita a decorare il rito, ma cerca di penetrare il senso più profondo della parola biblica, elevandola a espressione universale di umanità e fede. L’inserimento dell’Inno Pellegrini di Speranza all’inizio del concerto non è casuale. La composizione di Francesco Meneghello, pensata per accompagnare i pellegrinaggi del prossimo Anno Santo, parla di cammino, fiducia e rinascita. Il linguaggio musicale, semplice ma intenso, mira a creare un clima di apertura spirituale, come un invito a intraprendere il viaggio interiore che la musica di Mozart, di lì a poco, approfondirà su piani più complessi. Se nella Sinfonia si respira ancora il gusto del mondo galante e dell’arte dell’intrattenimento raffinato, nei Vesperae Mozart si misura con la dimensione del sacro, raggiungendo una profondità che non rinuncia mai alla vitalità e all’emozione. Mozart ci appare così in tutta la sua grandezza: capace di toccare il quotidiano e il divino con la stessa immediatezza, di parlare all’animo umano oltre il tempo e le mode. La sua musica resta, come la speranza di ogni pellegrino,
un ponte tra cielo e terra, capace di rinnovarsi in ogni epoca e in ogni cuore.
Alessandro Arnoldo
Daria Matiienko è nata a Odessa, in Ucraina, il 29 ottobre 1998. Ha iniziato a studiare musica all’età di 4 anni. Nel 2015 ha conseguito il diploma di maturità alla Scuola Professionale di Musica di Odessa “Pëtr Stoljarskij” con il massimo dei voti. Nel 2017 è stata ammessa all’Accademia nazionale di musica di A. V. Nezhdanova a
Odessa dove ha studiato canto lirico quattro anni sotto la guida di Anna Giulay. Durante gli anni dell’Accademia, la cantante ha vinto numerosi premi in importanti concorsi internazionali in Polonia, Bulgaria, Russia, Repubblica Ceca, Cina e Ucraina. Nel 2022 si è laureata con lode in canto lirico al Conservatorio F.A. Bonporti di Trento, dove ha studiato con il maestro Mattia Nicolini. Nel 2023 ha debuttato sul palco del Teatro Sociale di Trento nell’opera “Don Giovanni” di Mozart, nel ruolo di
Donna Anna. Nel 2024 ha cantato in diversi concerti in regione partecipando al Festival di Musica Sacra e per altre manifestazioni. A febbraio 2025 ha cantato l’opera “Don Giovanni” a Milano, al Teatro Stella.
Caterina Dellaere è nata nel 1997, ha conseguito giovanissima la Laurea di Secondo Livello e menzione in canto presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli sotto la guida del Soprano Rosanna Casucci. Debutta ne “I corti del Coccia” Opera Zapping al Teatro Coccia di Novara. Vincitrice nel 2019 del “Premio Nazionale delle Arti” sezione canto lirico, nello stesso anno debutta a Roma, in collaborazione con l’Accademia di Santa Cecilia, il ruolo di Clarina ne “La Cambiale di Matrimonio”, sempre a Roma viene selezionata per il ruolo di Cherubino ne “Le nozze di Figaro”. Ha frequentato l’Accademia di Perfezionamento del Teatro Coccia di Novara con Paoletta Marrocu e l’Accademia di Santa Cecilia con Sara Mingardo. Debutta il ruolo di Gaia nell’opera contemporanea “La zuppa di sasso” a Jesi, Orfeo in “L’Orfeo ed Euridice” di Gluck a Cagliari, il ruolo di Tisbe nella “Cenerentola” di G. Rossini a Novara, ruolo confermato come vincitrice del Concorso Tullio Serafin di Vicenza. Si è imposta nel ruolo di Charlotte nel “Werther” di J. Massenet a Bari. Nel 2025 collabora al Maggio Musicale Fiorentino (“Der Junge Lord” di Carl Werner Henze) e “The Rape
of Lucretia” di Benjamin Britten sempre al Petruzzelli di Bari.
Daniele Contessi nasce a Belluno nel 1994. Inizia lo studio del canto lirico nel 2015 sotto la guida del M° Mattia Nicolini al Conservatorio F.A. Bonporti di Trento. Esegue come solista la “Via Crucis” di Liszt per soli, coro ed organo; le “Litanie Lauretane” di Mozart con l’orchestra I Cameristi Toscani; il “Requiem” di J. M. Haydn per
il Festival di Musica Sacra del 2018 con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Nel 2018 si trasferisce in Germania, prima a Mainz e poi a Colonia, per proseguire la carriera accademica in fisica, ottenendo il dottorato di ricerca nel 2023. Rientrato in Italia, riprende lo studio del canto insieme alla Maestra Sabrina Modena. È finalista alla sesta edizione del “Labia Prize” a Malcesine (VR) nell’ottobre 2024.
Sergio Mutalipassi compie i primi studi musicali nella città natale di Riva del Garda, dove si avvicina al mondo corale grazie al Coro Anzolim de la Tor. Dopo la maturità classica e la laurea in Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Trento, ottiene il diploma accademico di I livello in Chitarra Jazz presso il Conservatorio di musica F. A. Bonporti di Trento. Intraprende successivamente il percorso di Direzione di coro e Composizione corale sotto la guida del M° Lorenzo Donati laureandosi con lode. Dal 2014 collabora con numerose formazioni corali, esibendosi in prestigiosi luoghi in diverse regioni d’Italia e collabora come Artista del Coro con l’associazione Euritmus. Dal 2017 affianca l’attività di corista e di cantante solista a quella di direttore di coro. Nel 2022 è solista nel Requiem di Mozart a Riva del Garda, sotto la direzione della M° Giuseppina Parisi. Nel 2023 è Artista del Coro presso la Fondazione Arena di Verona e collabora nella stessa veste con altre realtà quali Colsper. Ottiene nello stesso anno il diploma accademico di II livello in Canto. Durante il suo percorso accademico ha modo di perfezionarsi in direzione di coro e d’orchestra e in canto
gregoriano.
La Corale Polifonica di Lavis è stata fondata nel 1973 dal maestro Camillo Dorigatti, rimasto alla guida della compagine fino al 1987. La Corale nel corso del
tempo ha sviluppato un ampio e variegato repertorio di musica sacra e profana, che spazia dall’epoca rinascimentale a quella contemporanea. Frutto dell’impegno a promuovere cultura corale in oltre 50 anni di storia sono, tra gli altri, i due premi conseguiti al Concorso corale Internazionale “Praga Cantat” (2007) e le tre partecipazioni al Festival di Musica sacra. Tra le iniziative musicali intraprese nel periodo più recente, va ricordata l’ideazione del progetto “Senti cara Nineta” (2014), proposto per commemorare i cento anni dallo scoppio della I Guerra mondiale. Inoltre, è sempre di questo periodo l’organizzazione, in collaborazione con altri gruppi corali e orchestra, di due importanti iniziative di musica sacra: l’oratorio “La Santa Croce” di Camillo Moser e il “Requiem” di Luigi Cherubini. Ultimamente, oltre allo studio della “Deutsche Messe” di Franz Schubert, la Corale ha promosso esibizioni pubbliche nell’ambito del romanticismo tedesco e sperimentato con successo percorsi musicali diversi, come quello del choral pop con il recentissimo lavoro “In viaggio con i Beatles”.
Il Coro S. Isidoro è nato nel 1981 a Martignano. È una formazione polifonica mista di circa 30 elementi diretta, dal 2017, dalla maestra Letizia Grassi. Ha un repertorio molto vario perché la curiosità e la voglia di cambiare ha portato il Coro a sperimentare molti generi musicali, dalla musica sacra alla musica popolare, dai canti ispirati alla guerra ai canti profani di autori contemporanei. Nel corso degli anni con questo repertorio ha partecipato a numerosi concerti, rassegne, celebrazioni civili e religiose sia sul territorio, che fuori Regione e all’estero. Nel 2017 ha partecipato al Festival di Musica Sacra con un programma dedicato interamente a Maria. Per favorire lo scambio e
la condivisione con altri gruppi corali dal 1999 organizza, a Martignano, la “Rassegna Corale dell’Argentario”, rassegna che ha visto avvicendarsi nel corso degli anni ben
40 realtà corali diverse.
Letizia Grassi, classe 1992, inizia giovanissima gli studi del fagotto al Conservatorio F.A. Bonporti di Trento sotto la guida dei maestri Fausto Polloni, Steno Boesso e Alberto Santi. Consegue il titolo di laurea triennale nel 2012 e il titolo di laurea magistrale nel 2015 con il massimo dei voti e la lode. Ha seguito numerosi corsi di
perfezionamento con prime parti di orchestre internazionali. Ha collaborato, in qualità di fagottista e controfagottista con diverse formazioni da camera e orchestrali tra cui l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano. Ha inoltre conseguito il titolo di diploma in canto lirico, diplomandosi brillantemente sotto la guida di Mattia Nicolini. Ha seguito numerosi masterclass e corsi di perfezionamento con nomi illustri della lirica italiana e non, tra cui si ricordano Nicola Ulivieri e Barbara Meszaros. Intensa la sua attività concertistica in Italia e all’estero, sia come solista sia in formazioni cameristiche. Ha al suo attivo diverse esperienze didattiche e collabora con molti cori in regione sia come corista sia come vocalista.
Attualmente dirige il “Coro S. Isidoro” di Martignano. Dal 2013 lavora presso la scuola musicale “I Minipolifonici” di Trento.
Camerata Musicale Città di Arco. La costituzione ufficiale della Camerata Musicale “Città di Arco” risale alla primavera del 1993 su iniziativa del violinista Giorgio
Ulivieri, Maestro-Direttore della Camerata dal 1993 per 25 anni. Dalla sua fondazione ha tenuto più di centocinquanta concerti esibendosi in varie località della Regione e fuori. Nei suoi numerosi concerti, ha avuto come “ospiti” musicisti, strumentisti e cantanti oggi di assoluto rilievo artistico sia in campo nazionale che internazionale. Numerosi i concerti tenuti con realtà corali eseguendo un vasto repertorio di musica sacra (dallo “Stabat Mater” di G.B. Pergolesi al “Requiem” di Mozart) ma anche “operine buffe” italiane e pagine strumentali soprattutto settecentesche. Nel 2018 la Camerata con un grande concerto celebrativo festeggia il 25° anniversario di fondazione. Dopo la parentesi della pandemia, nel 2023 con un grande concerto nella chiesa di Bolognano d’Arco festeggia il 30° anniversario di fondazione e fra i diversi concerti si ricorda quello tenutosi al “Teatro Olimpico” di Vicenza in occasione del XI° Festival “Vicenza in Lirica” con l’esecuzione integrale della “Messa da Requiem” di W.A. Mozart. Il 2024 è stato un anno ricco di appuntamenti musicali che hanno visto la Camerata protagonista in varie località della provincia con programmi impegnativi e variegati. Alla direzione dell’orchestra si sono alternati maestri di tutto rispetto con solide esperienze anche di levatura internazionale.
Sebastiano de Salvo, ha conseguito con Lode i diplomi accademici di Pianoforte (Maestro collaboratore) e di Composizione sotto la guida di F. Consoli e C. Colazzo al Conservatorio F. A. Bonporti di Trento, intraprendendo, parallelamente, lo studio della direzione d’orchestra con G. Guarino. Attualmente sta concludendo gli studi magistrali di composizione con A. Herrmann e direzione con M. Nawri alla Hochschule für Musik Saar, in Germania, nonché, il corso di Laurea magistrale in Musicologia presso l’Università di Bolzano. Dal 2018 è direttore stabile dell’orchestra “Euthaleia” e, nel contempo, ha avuto modo di dirigere altre compagini strumentali quali l’orchestra “Euroregionale Alpen Classica”, l’Orchestra filarmonica “Settenovecento”, con la quale ha effettuato una tournée di otto date con lo spettacolo Frammenti, la camerata musicale “Città di Arco” e gli ensemble dei conservatori di Karlsruhe e Saarbrücken. In questi anni ha collaborato con solisti di fama internazionale e sue
composizioni sono state eseguite in Italia e all’estero da ensemble e musicisti. Premiato in concorsi internazionali di composizione, nel 2023 ha ottenuto il premio di semifinalista più giovane, presso il concorso internazionale per direttori d’orchestra “G. Facchinetti” a Brescia.

