“Il barocco tedesco”
ENSEMBLE VOCALE NICOLÒ D’ARCO
ENSEMBLE LABIRINTI ARMONICI
Andrea Ferroni, violino concertatore
Ivo Crepaldi, violino
Alexander Monteverde, Jennifer Gomez Vilar, viola
Matteo Bodini, violoncello; Mauro Tomedi, violone
Alberto Maron, clavicembalo
Daniele Lutterotti, direttore
Programma
JOHANN ROSENMÜLLER (1619-1684)
Also hat Gott die Welt geliebet, RWV. E 45
HEINRICH IGNAZ FRANZ BIBER (1644-1704)
Sonata V in do maggiore
CHRISTOPH GRAUPNER (1683-1760)
Ein Lämmlein geht und trägt die Schuld, GWV 1119/24
HEINRICH IGNAZ FRANZ BIBER
Sonata VI in la minore
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
Christ lag in Todesbanden, BWV 4
In collaborazione con il/In Zusammenarbeit mit
Comune di Ala
Note al programma
Fin dalla seconda metà del Seicento il termine cantata indicò un brano cantato diviso in più parti e con accompagnamento strumentale, il cui carattere espressivo era spiccatamente lirico, mirava cioè all’espressione degli affetti, a differenza dell’opera, più prettamente drammatica. Se il madrigale e la canzonetta diedero origine alla cantata italiana profana, specialmente nelle due forme della cantata solistica e del duetto da camera, alla base della cantata da chiesa tedesca si trovano i mottetti concertanti e le elaborazioni concertanti di canti chiesastici. I primi prendevano comunemente spunto da un versetto del Vangelo o delle Lettere apostoliche, e talvolta anche da un Salmo; le altre invece si basavano su un intero canto chiesastico. In origine però
la cantata sacra non presentava una netta articolazione e non aveva quella precisa rifinitura formale che assunse in seguito grazie all’opera di Bach. Le tre cantate del presente programma si riferiscono tutte al sacrificio redentore di Cristo, come si comprende dai titoli e dai testi. L’autore del testo del Lied Also hat Gott die Welt geliebet è Liscow, poeta e pastore luterano, mentre la
melodia fu composta da Gottfried Vopelius (1682). Prima di essere utilizzata da Bach nell’omonima cantata, essa trovò impiego in questo brano di Johann Rosenmüller (Oelsnitz 1619 – Wolfenbüttel 1684). Dopo una breve introduzione strumentale, entra il coro a cinque voci con un carattere concertante, dividendosi in gruppi di tre, due voci, poi riunendosi nelle cinque e riprendendo poi il gioco delle suddivisioni. La sezione centrale, il cui inizio è marcato da un’altra breve introduzione strumentale, presenta invece un carattere più solistico. Il brano si chiude con la ripresa del solenne esordio Also hat Gott die Welt geliebet. Ein Lämmlein geht und trägt die Schuld è un Lied luterano di passione composto da Paul Gerhardt, mentre la melodia riprende quella di An Wasserflüssen Babylon di Wolfgang Dachstein. Il testo, una sorta di parafrasi dell’Agnus Dei, fu incluso in diverse raccolte di inni e a partire dal tardo ’600. Christoph Graupner (Kirchberg 1683 – Darmstadt 1760), compose questa cantata per l’ultima domenica prima della Quaresima. Il brano si apre con la prima strofa del corale esposta in omoritmia perfetta dalle quattro voci
del coro e commentata dagli strumenti. Seguono un recitativo e aria del basso, la cui voce invita l’uomo alla contemplazione di Cristo e del suo sacrificio; il recitativo ed aria del tenore contengono invece un severo richiamo all’uomo ad abbandonare gli atteggiamenti mondani e superficiali per aderire all’amore di Cristo che si accinge al supremo sacrificio redentore. La cantata si chiude con la ripetizione del corale di apertura, alla quinta strofa: Mein’ Lebetage will ich dich. La cantata Christ lag in Todesbanden risale con buon margine di sicurezza agli anni 1707-1708 e cioè al periodo di Mühlhausen, ove Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 – Lipsia 1750) prestava servizio in qualità di organista. L’indirizzo pietistico diffuso in una parte del clero della città era avverso ad un eccessivo allargamento della musica nel servizio liturgico, pertanto il brano segue schemi ancora molto rigidi, evitando l’inserimento di vere e proprie arie e di recitativi e basando strettamente ogni movimento sulla melodia del corale. I sette versus musicano le sette strofe dell’inno pasquale Christ lag in Todesbanden di Martin Lutero – che riprende nel testo e nella melodia diversi spunti della sequenza gregoriana di Pasqua Victimae paschali laudes – e sono trattati come cori (1, 4 e 7), duetti (2 e 6), arie (3 e 5): in tutti, come si è detto, risuona però come cantus firmus la melodia del corale, che fornisce la legittimazione della musica. Il programma sarà completato con l’esecuzione di due sonate di Heinrich Ignaz Franz Biber von Bibern (Wartenberg, 1644 – Salisburgo 1704) tratte dalla sua raccolta Fidicinium Sacrum Profanum: dodici sonate per archi con due violini, due viole e basso continuo progettate per essere eseguite durante le funzioni religiose. Si basano principalmente sulla forma della sonata da chiesa italiana e sono ricche di spunti geniali tipici della musica di Biber: uso sapiente del cromatismo, continua diversità armonica, complessità ritmica.
Daniele Lutterotti
L’ENSEMBLE VOCALE NICOLÒ D’ARCO è nato nel 2001 su iniziativa di Daniele Lutterotti per costituire un gruppo vocale da camera dedito all’esecuzione della musica vocale rinascimentale e barocca secondo una prospettiva filologica. Ha partecipato tra l’altro al Festival Trento Musicantica, al Festival Regionale di Musica Sacra, ai Concerti dell’Accademia di S. Giorgio di Verona, agli Incontri Internazionali di musica da camera di Caldonazzo e ad altre manifestazioni importanti. Ha presentato inoltre in concerto brani di raro ascolto ingiustamente dimenticati di E. Marotta, A. Grandi, P. Cafaro, D. Cimarosa e ha collaborato con prestigiosi gruppi da camera come il Trio Broz, L’Ensemble Zandonai – Orchestra da camera di Trento, sotto la direzione di Giancarlo Guarino, il Quartetto degli Affetti, il gruppo Cappella Bena-censis, l’Ensemble Labirinti armonici, nonché con interpreti di riferimento della musica barocca come Pietro Prosser, Luigi Lupo, Ornella Gottardi, Marina Bonetti. Compongono l’Ensemble: Irina Dynnikova, Marta Guassardo, Daria Matienko, Maria Pasca (soprani); Mariapia Bortolotti, Barbara Perrotta, Ezio Salvaterra, Lucia Trettel (alti); Santi Castellano, Emiliano Martinelli, Anton Radchenko (tenori); Luca Castellani, Giacomo Contro, Ervino Gonzo (bassi).
DANIELE LUTTEROTTI, parallelamente agli studi universitari, si è diplomato in musica corale e direzione di coro presso il Conservatorio di Bologna, in composizione presso il Conservatorio di Bolzano e si è laureato in composizione presso il Conservatorio di Trento. Come compositore ha presentato musiche sue al Festival di Musica contemporanea di Bolzano, alle Domeniche in Musica di Arco, alla Pasqua musicale arcense, alla Rassegna Mondi sonori del Conservatorio di Trento. Sue musiche sono state eseguite dall’Orchestra internazionale della Pasqua musicale arcense, dal duo Torquati – Dillon e dal contrabbassista Massimiliano Rizzoli. Ha studiato direzione con Marco Bazzoli, Lorenzo Donati e
Giancarlo Guarino e ha seguito per due anni il corso libero di canto rinascimentale e barocco tenuto da Lia Serafini presso il Conservatorio di Trento. Dal 2001 con l’Ensemble vocale Nicolò d’Arco si dedica alla musica rinascimentale e barocca, con particolare riguardo per il repertorio sacro, secondo una prospettiva interpretativa filologica.
L’associazione LABIRINTI ARMONICI nasce nel 2006 dall’esigenza di far conoscere e divulgare un certo tipo di “buona musica”: in particolare l’attenzione si concentra sulla musica barocca, collocata storicamente tra il 1600 e il 1750. Ma anche nell’affrontare repertori di altre epoche, punti cardine del progetto sono ricerca e studio filologico: il repertorio, sempre di piacevole ascolto, ricco di innumerevoli combinazioni di sonorità viene proposto con organici sempre diversi e in continua trasformazione. L’approfondimento dei brani presentati è supportato da un certo modo di proporli, il più fedele possibile allo stile dell’epoca trattata. L’utilizzo di strumenti antichi originali montati con corde di budello e di archetti barocchi e classici molto diversi da quelli moderni, lo studio delle moltissime fonti giunte fino a noi come trattati e manuali di interpretazione, ci consentono oggi di avvicinarci molto al modo, al gusto, al sentimento interiore con cui i musici si esprimevano nelle varie epoche. Oltre a tutto questo, elementi fondamentali rimangono, oggi come allora, la fantasia e l’improvvisazione, che rendono ogni esecuzione unica e speciale. Dal 2010 l’associazione organizza masterclass di musica antica invitando musicisti di riferimento e di portata internazionale per arricchire le conoscenze nel campo della filologia e del rispetto del repertorio trattato. Hanno collaborato col gruppo il violinista e direttore Enrico Onofri e il violista Stefano Marcocchi. “Temporum miracula” è la stagione di concerti che prende il via in autunno 2012 ed ha come obbiettivo principale quello di dare continuità al lavoro di ricerca e di studio. Dal 2015 la stagione del gruppo si chiama BAROCKO. Ogni anno si creano nuove collaborazioni e i concerti vedono protagonisti musicisti diversi. Dal 2017 Labirinti Armonici incide per la casa discografica Brilliant classic la musica di Francesco Antonio Bonporti e in particolare le sonate per due violini e basso continuo. Il terzo disco dedicato all’opera IV è uscito in settembre 2022. Il quarto disco sull’opera VI è in uscita in autunno 2023.