
Saul
CORO E ORCHESTRA ANDREA PALLADIO
PROGRAMMA
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL (1685–1759)
Saul HWV 53
Oratorio per soli, coro e orchestra
Voce narrante Pino Costalunga
Personaggi ed interpreti:
SAUL
Alberto Spadarotto (basso)
DAVID
Elena Biscuola (alto)
JONATHAN
Michele Concato (tenore)
MICHAL
Jimin Oh (soprano)
MERAB
Maria Chiara Ardolino (soprano)
SOMMO SACERDOTE
Enrico Imbalzano (tenore)
STREGA DI ENDOR
Marco Baratto (tenore)
FANTASMA DI SAMUELE
Ludovico Dal Prà (basso)
ABNER/DOEG
Alberto Peretti (basso)
Orchestra Andrea Palladio
(con strumenti originali)
Violini primi: Matteo Zanatto, Matteo Rozzi, Giovanni Dalla Vecchia, Giulio Zanovello;
Violini secondi: Alessia Turri, Massimiliano Tieppo, Alessandra Scatola;
Viole: Alessandro Lanaro, Filippo Bergo; Violoncello: Ludovico Armellini;
Contrabbasso: Fabio Conte;
Oboi: Michele Antonello, Giuseppe Falciglia;
Fagotto: Steno Boesso;
Controfagotto: Eva Cipriani;
Organo e carillon: Umberto Forni
Trombe: Michele Santi, Martina Dainelli;
Tromboni: Mauro Morini, Susanna Defendi, Valerio Mazzucconi;
Timpani: Saverio Tasca
Coro Andrea Palladio
Soprani: Mariangela Cattelan, Valentina Fin, Linda Lo Giudice, Jimin Oh, Maria Parolini, Giulia Rappazzo;
Contralti: Elisa Bombasin, Elisabetta Cuman, Marta Fraccaroli, Francisco Ricardo, Antonella Grando, Rossana Verlato;
Tenori: Marco Baratto, Davide Cristanelli, Enrico Imbalzano, Armando Parra, Roberto Revrenna, Luigi Tinto;
Bassi: Ludovico Dal Prà, Marco Franceschini, Alberto Peretti, Enrico Zamboni, Alberto Spadarotto.
Direttore | Leitung, Enrico Zanovello
In collaborazione con | In Zusammenarbeit mit
Note al programma
Drammatico, potente, ricco di invenzioni musicali e tensione emotiva, l’oratorio Saul HWV 53 di Georg Friedrich Händel è una delle opere più straordinarie del compositore tedesco naturalizzato inglese. Composto nel 1738 su libretto del reverendo Charles Jennens, lo stesso che avrebbe poi curato il Messiah, Saul rappresenta uno dei vertici dell’oratorio inglese barocco, un genere che Händel trasformò in forma teatrale autonoma, capace di rivaleggiare con l’opera seria in termini di espressività, drammaturgia e impatto sul pubblico. Basato sui primi libri di Samuele, Saul racconta la tragica parabola del primo re d’Israele, la sua gelosia nei confronti del giovane e carismatico Davide, l’alternarsi di visioni profetiche, battaglie, follia e morte. In questo oratorio, Händel mette in scena una narrazione intensa, dove i personaggi sono scolpiti con sorprendente vividezza psicologica e musicale. Lontana da una semplice narrazione biblica, l’opera esplora temi universali come il potere, la fragilità umana, l’amicizia e il conflitto interiore. Dal punto di vista musicale, Saul è un caleidoscopio di stili e soluzioni formali. La scrittura corale, di straordinaria forza, svolge un ruolo centrale, e non è un caso che Jennens descrivesse con entusiasmo l’inizio dell’oratorio come “uno dei più magnifici mai concepiti da mente umana”. L’ouverture è seguita da una serie di arie, cori e recitativi che combinano patos, teatralità e introspezione. Händel impiega una tavolozza orchestrale ricchissima: l’aggiunta inusuale del carillon, dei tromboni, delle arpe e dei timpani raddoppiati conferisce all’orchestra una sonorità sontuosa e drammatica. Le voci collettive rappresentano il popolo, ma anche le emozioni amplificate della scena, come lo sgomento, l’esaltazione, il lutto. Le arie delineano con finezza i caratteri: Saul, irascibile e tormentato; Davide, nobile e luminoso; Gionata, fedele e coraggioso; Micol, appassionata e leale. In Saul, Händel sembra anticipare il teatro musicale romantico: la follia di Saul, resa attraverso scene dense e quasi visionarie, ha una forza drammatica che influenzerà le generazioni future. Tutta questa intensità si regge su una solidità formale e su un equilibrio interno che solo un maestro del contrappunto e della forma musicale poteva garantire. La presenza del recitativo accompagnato e di passaggi strumentali elaborati dimostra quanto l’oratorio handeliano sia in realtà un teatro senza scena, dove la musica sola è sufficiente a costruire ambienti, emozioni e dinamiche narrative. Grandezza e rovina, luce e oscurità, spiritualità e carne. È un’opera che parla anche all’uomo contemporaneo, raccontando una caduta umana che ha al centro l’incapacità di gestire il potere e la paura di perdere l’amore e l’ammirazione. Händel non giudica, ma mette in scena, offrendo all’ascoltatore una trama sonora di straordinaria intensità.
Alessandro Arnoldo
Il Coro e Orchestra Andrea Palladio è formato da cantanti e strumentisti con esperienze artistiche internazionali. Dal 2009 (250° anniversario della
morte di G.F. Händel) il Coro e Orchestra A. Palladio ha avviato l’esecuzione integrale delle composizioni sacre per soli, coro e orchestra del “caro sassone”. Diretti da Enrico Zanovello, concertista internazionale e docente al Conservatorio di Vicenza, partecipa ad importanti Festivals e rassegne in prestigiose sedi e teatri in ambito nazionale ed europeo ( Basilica di Aquileia, Filarmonica di Trento, Cattedrale di Brescia, Schola Grande di S. Rocco Venezia, Asamkirke di Ingolstadt, Dal Verme di Milano, Ristori di Verona, Comunale di Vicenza, Operahause di Il Cairo ed altri). Molte le incisioni discografiche per le etichette Ricordi, Brilliant, Tactus, Fugatto. L’ultimo CD “The Lord is my light” (etichetta Discantica) dedicato agli anthems di G. F. Händel è stato salutato dalla critica come “imperdibile” e presentato dall’autorevole critico musicale Armando Torno su Rai Radio 3. Numerose le trasmissioni televisive fra cui ultima in ordine di tempo su Rai 5 la rappresentazione di “Alcina” di Händel, sotto la direzione di Andrea Marcon. Annoverate nelle programmazioni anche pagine inedite di autori veneti ed allestimenti ex novo di opere teatrali come la Pantomima di W.A. Mozart “Pantalone e Colombina” presentata in prima esecuzione assoluta all’Operahause di Il Cairo.
Enrico Zanovello è concertista internazionale la cui personalità artistica e musicale si è sviluppata in un percorso articolato e ricco di esperienze. Consegue il diploma d’organo al Conservatorio di Parma con Stefano Innocenti ed il diploma di clavicembalo al Conservatorio di Brescia con Andrea Marcon. Significativi nella sua complessiva formazione, culturale e d’artista, gli studi universitari nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo di Padova con specializzazione in Storia della musica. È stato docente presso i conservatori di Venezia, Trieste, Cagliari e Brescia. Dal 2005 è docente al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza. Tiene regolarmente masterclass e corsi di specializzazione presso varie istituzioni musicali in Italia e all’estero. È invitato regolarmente quale membro di giuria in concorsi organistici internazionali. La sua carriera artistica lo vede presente sia in veste di direttore che concertista d’organo in prestigiosi festival europei ed americani, (Recital Organistici: Cattedrali di Washington, Notre-Dame-Parigi, Varsavia, Brugge, Edimburgo, St. Ouen a Rouen, Bratislava, Helsinki, Malaga, Tonsberg-Norvegia, Losanna, ecc. Direzione: Teatro Olimpico di Vicenza, Opera House de Il Cairo, Basilica di Aquileia, Asamkirke di Ingolstadt, Sala della Filarmonica di Trento, Cattedrale di Brescia, Schola Grande di S. Rocco-Venezia ecc. ) con all’attivo più di mille concerti. In questi ambiti internazionali inaugura ed è consulente per la costruzione di nuovi organi o per il restauro filologico di strumenti storici. I suoi concerti vengono spesso trasmessi da emittenti radiofoniche e televisive. Tra i numerosi progetti che lo hanno visto impegnato come direttore da ricordare: la prima esecuzione italiana, al Teatro Olimpico, dell’Oratorio “Samson” per soli coro e orchestra di G. F. Händel; e, all’Opera House de Il Cairo, la prima esecuzione assoluta in tempi moderni della, revisionata e rieditata, pantomima “Pantalone e Colombina” di W. A. Mozart. Ha registrato molti CD in veste di solista e direttore ricevendo premi e riconoscimenti da riviste specializzate italiane ed europee (Premio “Coup de coeur” – rivista belga “Le magazine d’orgue” o il “Giudizio Eccezionale” dalla rivista italiana “Musica”).

