Laus Deo
La Polifonia Sacra dal Rinascimento al Romanticismo
Geistliche Polyphonie von der Renaissance bis zur Romantik
DOMENICA 19 MAGGIO SONNTAG, 19. MAI ROVERETO Chiesa Borgo Sacco, ore 17.00 Kirche Borgo Sacco, 17,00 Uhr |
CONCERTO VOCALE E STRUMENTALE LA STAGIONE ARMONICA |
Direttore, Sergio Balestracci
Soprani: Federica Cazzaro, Stefania Cerutti, Silvia Pollet, Silvia Toffano
Contralti: Laura Brugnera, Maria Cosma, Viviana Giorgi, Eugenia Zuin
Tenori: Stefano Dal Cortivo, Alessandro Gargiulo, Davide Iob, Maurizio Minelli
Bassi: Filippo Bordin, Alessandro Magagnin, Alessandro Pitteri, Nicola Rampazzo, Nicola Ruggero
Programma
TOMMASO PECCI (1576-1604)
Responsorio Tristis est anima mea a 4
WILLIAM BYRD (1540-1623)
Mottetto Ne irascaris – Civitas sancti tui a 5
G. PIERLUIGI DA PALESTRINA (1525-1594)
Antifona Veni sponsa Christi a 4
IACOBUS GALLUS (1550-1591)
Responsorio Ecce quomodo moritur iustus a 4
ALESSANDRO SCARLATTI (1660-1725)
Salmo Miserere a 4
JAN DISMAS ZELENKA (1679-1745)
Responsorio Sepulto Domino a 4
DOMENICO SCARLATTI (1685-1757)
Cantico Magnificat a 4
JOSEPH ANTON BRUCKNER (1824-1896)
Antifona Os justi a 4
EDVARD GRIEG (1843-1907)
Inno Ave Maris Stella a 4
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Note al programma
La lode di Dio è stata cantata in ogni epoca sugli stessi testi liturgici con stili e sensibilità differenti. Questo programma si propone di mettere a confronto queste sensibilità, almeno da cinque secoli a questa parte, in una visione diacronica. Il secolo XVI, il tempo della polifonia per eccellenza, è rappresentato da quattro autori. Il responsorio di Pecci, gentiluomo senese che non fu musico di professione, dimostra che in quel tempo la polifonia era parte costitutiva della formazione culturale delle persone di rango elevato. In Italia la figura di Palestrina è quella più rappresentativa della grande stagione polifonica: l’antifona Veni Sponsa Christi precedeva il Magnificat ed era riferita alla Vergine; il suo andamento basato sull’imitazione e sulla naturalezza nell’impianto vocale costituisce un esempio significativo del grande polifonista. L’andamento omoritmico, in cui tutte le voci cantano simultaneamente lo stesso testo, è invece caratteristico del responsorio di Gallus: con questa tecnica l’autore riesce a creare un’intensa espressività tale che in seguito questo brano fu ripreso da Händel e da Mozart. Byrd, anch’egli vissuto tra il XVI e il XVII secolo è ben rappresentato dal mottetto a cinque voci tratto da Isaia («non ti adirare o Signore per la nostra malvagità»), in cui la sapienza contrappuntistica non oscura la profonda fede cattolica che l’autore conservò anche durante il regno di Elisabetta I e del successore Giacomo I Stuart che professarono l’anglicanesimo. Il passaggio dal sei al Settecento è rappresentato dai due Scarlatti: il padre fu significativo rappresentante della scuola napoletana e fu attivo in tutti i campi della musica, da quella sacra al melodramma; il figlio, prima di divenire il celebre compositore alla corte di Spagna, fece le sue prime prove in Italia soprattutto nella polifonia sacra. Zelenka, grande compositore boemo, fu attivo tra Germania e Austria e come molti musicisti del suo tempo venne a studiare la musica italiana a Napoli dove pare incontrasse lo stesso Alessandro Scarlatti. Zelenka, stimato da Bach, attende ancora, per lo meno da noi, una doverosa riscoperta. L’antifona di Bruckner si riferisce all’Introito IV; l’autore, cresciuto in ambito austriaco, fu iniziato fin da ragazzo alla coralità e questo gli conferì una particolare disposizione per la composizione corale: in questo brano sono sapientemente usate diverse tecniche: l’alternanza tra omoritmia e imitazione, lo sdoppiamento delle sezioni, l’utilizzo dell’intera gamma corale, dal grave all’acuto, raggiungendo un effetto suggestivo. Le moderne concatenazioni armoniche del norvegese Grieg sul bellissimo testo dell’inno Ave Maris stella chiudono questo percorso in modo luminoso e quasi liberatorio, dopo il cammino attraverso il contrappunto antico.
Sergio Balestracci
LA STAGIONE ARMONICA (LSA) viene fondata nel 1991 dai madrigalisti del Centro di Musica Antica di Padova e nella sua pluriennale attività si specializza nel repertorio rinascimentale e barocco con inclusione di programmi relativi al periodo classico, il ‘900 storico e il contemporaneo. Dal 1996 l’Ensemble è preparato e diretto da Sergio Balestracci. LSA si avvale della collaborazione di strumentisti e solisti tra i più qualificati ed ha collaborato con orchestre e gruppi strumentali quali Hespèrion XX, Accademia Bizantina, Accademia degli Astrusi, Akademie für Alte Musik Berlin, Orchestra di Padova e del Veneto, I Solisti Veneti, Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. L’Ensemble è stato diretto da illustri direttori quali Anthony Rooley, Nigel Rogers, Jordi Savall, Peter Maag, Gianandrea Gavazzeni, Gustav Leonhardt, Ottavio Dantone, Stefano Demicheli, Reinhard Goebel, René Jacobs, Jonathan Webb, Howard Shelley, Claudio Scimone, Federico Ferri, Zsolt Hamar. La Stagione si è esibita per le principali associazioni concertistiche italiane, partecipando ai più importanti festival e rassegne in Italia e all’estero: Ravenna Festival, Settembre Musica a Torino (MiTo), Festival C. Monteverdi a Cremona, Trento MusicAntica, Festival Barocco di Viterbo, Sagra Musicale Umbra, Festival Pergolesi Spontini Jesi (An), Serate Musicali di Milano, Amici della Musica di Padova, Festival Abbaye d’Ambronnay, York Early Music Festival, Festival delle Fiandre, Festival Misteria Paschalia a Cracovia, Concerti al Castello di Varsavia, Salzburger Festspiele. Tra le produzioni più significative segnaliamo la Messa in si minore, l’Oratorio di Natale, la Johannes-Passion di J.S. Bach, il Dettingen Te Deum e il Messia di G.F. Händel diretti da Reinhard Goebel; Die Entführung aus dem Serail di W.A. Mozart diretti da René Jacobs; la Missa Solemnis, Christo sul Monte degli Ulivi e Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven diretti da Zsolt Hamar; l’oratorio Il Re del Dolore di A. Caldara diretti da Ottavio Dantone; Via Crucis di F. Liszt e Petite Messe Solennelle di G. Rossini diretti da Michele Campanella; il dramma musicale Curlew River di B. Britten diretto da Jonathan Webb e, per i 500 anni della riforma Luterana, la Cantata BWV 21 “Ich hatte viel Bekümmernis” di J.S. Bach diretti da Sergio Balestracci. Tra il 2009 e il 2015 ha collaborato più volte in Italia e all’estero con Riccardo Muti e, diretta dal Maestro, partecipa al Festival di Pentecoste di Salisburgo dove esegue la Missa Defunctorum di Paisiello e il Requiem in do minore di Cherubini. Ha registrato per la RAI, per la radio e la televisione tedesca, svizzera, francese, belga ed ha inciso per Astrée, Tactus, Denon, Argo-Decca, Rivo Alto, Arabesque, Symphonia, Bongiovanni, CPO, Archiv, Deutsche Grammophon, Bril-liant, Fuga Libera e per la rivista Amadeus. Collabora alla registrazione per Sony Deutsche Harmonia Mundi de Semiramide La Signora regale prodotto ed interpretato dal mezzo-soprano Anna Bonitatibus che nel 2015 vince il The International Opera Awards come Best CD Operatic Recital. La SA prosegue la collaborazione con la Sony Deutsche Harmonia Mundi con la pubblicazione
nel 2020 del II CD dei Responsori di Alessandro Scarlatti dopo quello del Sabato Santo dello stesso Autore pubblicati nel 2018. Il suo gruppo di studi si è mostrato di grado di formulare ed eseguire nuovi programmi relativi ad alcune tradizioni locali (concerto di autori friulani a Grado) e nel 2021 si è esibita a Ravenna Festival con un programma dedicato a Josquin Desprez nel V° centenario dalla morte. Sul versante della musica contemporanea ha partecipato ad un concerto commemorativo di Luigi Nono. Dal 2023 sta eseguendo L’Amfiparnaso di Orazio Vecchi.
SERGIO BALESTRACCI dopo aver iniziato gli studi musicali al Conservatorio di Piacenza, ha studiato flauto diritto con Edgar Hunt, diplomandosi successivamente al Trinity College of Music di Londra. Laureatosi inoltre in storia moderna all’Università di Torino, ha iniziato molto presto l’attività concertistica come strumentista e vocalista nel campo della musica rinascimenale e barocca, contribuendo tra i primi in Italia alla riscoperta di questo repertorio. Fondatore a Torino dell’Accademia Fontegara, dell’Accademia del Flauto dolce e dell’Accademia del Santo Spirito, ha curato la revisione di un gran numero di composizioni sei-settecentesche allestite in prima esecuzione moderna, tra le quali: David di A. Scarlatti, San Giovanni Battista di Stradella, Te Deum di A.S. Fiorè, Requiem di G.B. Bassani, partecipando a numerose edizioni di Settembre Musica (oggi MiTo). Alla Biennale di Venezia 1995 ha diretto la Fontegara nell’ambito delle celebrazioni per il quarto centenario della morte di Andrea Gabrieli. Nel 1991 ha curato la rappresentazione teatrale della Pazzia Senile di A. Banchieri per il Festival of Fine Arts alla Merkin Concert Hall di New York, dirigendo inoltre una versione scenica rappresentativa dei madrigali di Monteverdi presso la Reggia di Caserta e per l’Oude Muziek Festival di Utrecht. Per Settembre Musica ha eseguito in prima esecuzione moderna la Passione di Gesù Cristo di Caldara su testo di Metastasio, da lui stesso trascritta sulla base del manoscritto originale viennese. Nel 1994 è stato tra i fondatori dell’orchestra barocca Academia Montis Regalis, con la quale ha diretto il Magnificat e l’Oratorio di Pasqua di J. S. Bach.Da tempo è attivo come musicologo e in questa veste con La Stagione Armonica ha eseguito trascrizioni e registrazioni di partiture inedite di autori come A. Scarlatti, Biber, Paër, J.G. Naumann, F. Bianciardi, A. Signoretti, A. Caldara, S. A. Fiorè, L. Leoni, J. A. Hasse, G. Radino, O. Tarditi e G.B. Fergusio. È stato docente presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, l’Accademia Filarmonica Trentina, il Conservatorio G. Verdi di Milano (Storia della Prassi esecutiva) e i Conservatorio di Padova, impegnandosi nel repertorio delle opere musicali di compositori barocchi italiani nonché nello studio della trattatistica rinascimentale e barocca. Nel 2018 ha composto e diretto ad Aquileia l’oratorio “Lacrime per Vergarolla”, trasmesso dalla RAI, ispirato alla strage avvenuta su quella spiaggia di Pola nel 1946. Nel 2020 ha ideato e realizzato uno spettacolo musicale sulla figura di Federico II di Svevia. Dal 1996 dirige e prepara La Stagione Armonica della quale è direttore artistico.