festival

Sorella musica – 3

VENERDÌ 16 GIUGNO 2023
Rovereto, Chiesa di S. Maria del Carmine, ore 20.30
FREITAG, 16. JUNI 2023
Rovereto, Kirche S. Maria Carmine, 20.30 Uhr
SABATO 17 GIUGNO 2023
Trento, San Francesco Saverio, ore 20.30
SAMSTAG, 17. JUNI 2023
Trient, Kirche S. Francesco Saverio, 20.30 Uhr

Laudato sii mi Signore

soprano, Daria Matiienko, Sopran
tenore, Anton Radchenko, Tenor
CORO IN DULCI JUBILO (dir. Tarcisio Battisti, Chorleitung)
ORCHESTRA I FILARMONICI DI TRENTO
maestro concertatore, Alessandro Arnoldo, Konzertmeister

“Sorella musica: sensibilità francescana per la custodia del creato” per l’ottocentesimo anniversario della regola francescana
“Sorella musica: sensibilità francescana per la custodia del creato” zum 800-jährigen Bestehen der Franziskanerregel

Programam/Programm

CELESTINO ECCHER (1892 – 1970)
Dai 10 madrigali sacri a 4 voci pari
sul Cantico delle creature di S. Francesco d’Assisi
I. Altissimu, onnipotente, bon Signore
III. Laudato si, mi Signore, per sora luna e le stelle
VII. Laudato si, mi Signore, per sora nostra matre terra
VIII. Laudato si, mi Signore, per quilli ke perdonano
X. Laudate et benedicite mi Signore

TERENZIO ZARDINI (1923-2000)
Cantico di Frate Sole per coro a 2 voci

JOHANNES BRAHMS (1833-1897)
Begräbnisgesang (Canto funebre), op. 13 per coro misto e fiati

OTTONE TONETTI (1912-1999)
Il Cantico di Frate Sole, Oratorio per soprano,
tenore, coro misto e orchestra
Altissimu, onnipotente bon Signore (coro) Andante
Laudato si, mi Signore per sora luna – (aria tenore) – un po’ mosso
Laudato si, mi Signore per frate vento – (coro) – Andante
Laudato si, mi Signore per sor’acqua – (aria soprano) – Calmo
Laudato si, mi Signore per frate focu – (coro) – Molto moderato
Laudato si, mi Signore per nostra matre terra (aria tenore) – Tranquillo
Laudato si, mi Signore per sora nostra morte – (coro) – Andante
Beati quilli ke se trovarà – (soprano e coro) – Andante
Laudate et benedicete – (coro) – Allegro

 

Locandina
Programma di sala

In collaborazione con/In Zusammenarbeit mit

 

Note al programma
“Sorella Musica”. Due parole comuni e semplici, note a tutti, che unite hanno un potere unico per chi le legge, le pronuncia, le vive… Il testo musicato, ambizioso, alto, è il Cantico delle Creature
o Cantico di Frate Sole di San Francesco d’Assisi, uno dei primi documenti letterari italiani, massimo segno della fioritura spirituale del Duecento. La versione più antica è quella del Codice 338 conservato ad Assisi, ad essa hanno guardato i due padri e musici francescani, il veneto Terenzio Zardini e il trentino Ottone Tonetti insieme al conterraneo sacerdote Celestino Eccher. Tre religiosi, tre prolifici compositori, che non hanno mai dimenticato di essere sacerdoti: pur impegnati in un’intensa opera compositiva e didattica (a Eccher dobbiamo la fondazione della Scuola diocesana di Musica Sacra di Trento, tuttora attivissima; Tonetti ha diretto la Civica Scuola Musicale Zandonai di Rovereto e fondato la Corale polifonica “Viadana”, principale cassa di risonanza per la diffusione dell’opera compositiva di Lodovico Grossi da Viadana, anch’egli musicista francescano), consideravano queste attività come espressioni di un apostolato della musica sacra più che lavori di un musicista nel senso più ristretto del termine. Ad un ex francescano dal nome Michael Weisse dobbiamo, invece, il testo cinquecentesco del Begräbnisgesang di Brahms. Questo Inno
funebre rappresenta con impressionante precocità l’assorbimento di una musica “storica” e al tempo stesso il primo nucleo del futuro Deutsches Requiem. L’accompagnamento del coro a cinque voci è affidato ad un’orchestra tutta di fiati con tromboni e timpani, responsabili di un timbro di arcaica solennità penitenziale che da subito si impossessa dell’ascoltatore con l’opprimente opacità della tonalità di do minore. Entro l’ampia parabola creativa di Tonetti, che potremmo definire erede della tradizione polifonica classica e grande conoscitore dell’intera nostra cultura vocale, si colloca l’incontro con le Lodi, nelle quali i valori lirici del cantico ricercano la più precisa adesione ai contenuti della spiritualità francescana. Il testo poetico del Santo di Assisi è affidato alle quattro voci miste del coro, unite a due soli di soprano e tenore e sostenute da un ricco organico orchestrale che va dagli archi alle coppie di legni, dagli ottoni all’arpa, dai timpani alle campane tubolari. Un’introduzione orchestrale, gradualmente ci avvicina al forte esordio del coro, lasciato solo nella declamazione dei primi versi “Altissimu onnipotente bon Signore” cui farà seguito
una prima piccola fuga tra archi e legni. Di qui in poi troveranno spazio tutte le Lodi del Cantico: la prima lode è affidata alla sezione dei bassi, la seconda (“per sora luna”) al tenore solista, “per frate vento” al coro misto mentre al soprano solista spetta “per sora acqua”; a questo punto l’orchestra tace, lasciando spazio al coro, ridotto a tre voci, per la lode a “frate focu”. In continuità rispetto al movimento melodico dell’episodio a cappella, l’orchestra riprende a suonare, dapprima i legni, poi gli archi e l’arpa per introdurre il tenore solista cui compete la lode “per nostra madre terra” seguita dall’ultima “per sora nostra morte”. Qui il coro torna a cantare con un breve e intenso fugato ritmato sulle parole “guai a quilli” che subito si distende per dare spazio alla benedizione “beati quilli” affidata al soprano solista. A concludere il tutto, coro ed orchestra al gran completo, esultano in fortissimo “laudate et benedicete”. Alessandro Arnoldo

DARIA MATIIENKO, soprano è nata a Odessa nel 1998, ha studiato alla scuola del prof. Stolyarsky e presso l’Università Pedagogica Nazionale dell’Ucraina meridionale. Ha partecipato a numerosi concorsi vincendo sempre i primi premi. Nel 2017 è entrata all’Accademia Nazionale di Odessa nella classe di canto lirico, coltivando parallelamente la passione per la coralità ortodossa e facendo parte del coro della Cattedrale Ortodossa di Odessa. È attualmente iscritta al secondo anno di biennio in canto lirico presso il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento.

ANTON RADCHENKO, tenore, è un cantante ucraino di ventidue anni. Ha iniziato gli studi musicali presso l’RM Glier College of Music in qualità di direttore di coro eseguendo concerti in  Ucraina e Europa. Dal 2019 al 2022 è stato artista del coro presso il Kyiv Opera Choir di Kiev. Solista del coro della cattedrale di Kiev, ha pubblicato l’album “Galician Songs”. Frequenta la classe di canto del prof. Mattia Nicolini presso il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento.

Il CORO IN DULCI JUBILO è espressione dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra di Trento. Costituito da alunni ed ex alunni provenienti da tutto il Trentino il coro raccoglie elementi musicalmente e vocalmente preparati e indirizza i propri interessi allo studio e alla diffusione del repertorio sacro. All’interno di questo repertorio, particolare attenzione è rivolta alla riscoperta della tanta letteratura dei secoli XIX e XX che le mutate esigenze liturgiche hanno reso inadatta a un’esecuzione all’interno delle celebrazioni e che, proprio per questo, vivono una stagione di ingiustificato oblio. Il coro è affidato a due noti musicisti trentini che da anni lavorano all’interno dell’Istituto: Tarcisio Battisti, docente al Conservatorio di Riva del Garda, organista, compositore e direttore di coro e Paolo Delama, organista, compositore e referente del Servizio Liturgia dell’Arcidiocesi di Trento.

TARCISIO BATTISTI è diplomato in Organo e Composizione organistica, in Pianoforte, in Musica Corale e Direzione di Coro, in Canto, in Clavicembalo, in Strumentazione per Banda e in Composizione liturgica. Concertista all’organo e al clavicembalo, direttore di Coro, compositore, è docente presso il Conservatorio di Riva del Garda. È membro della Commissione Organi dell’Arcidiocesi di Trento e Socio fondatore dell’Associazione Organistica Trentina “Renato Lunelli”.

Dalla sua fondazione nel 1999, l’orchestra I FILARMONICI DI TRENTO ha inteso creare uno spazio dedicato ai cultori della musica e ai giovani musicisti diplomandi o diplomati, che desiderino bilanciare lo studio del repertorio e le pubbliche esecuzioni. Su queste basi, I Filarmonici hanno stretto importanti collaborazioni artistiche, facendosi promotori di pro-getti culturali innovativi, volti a valorizzare le energie creative ed artistiche presenti sul territorio. Particolare attenzione è stata dedicata alla promozione di giovani solisti che si sono esibiti accompagnati dall’orchestra: tra gli altri si ricordano Daniele Anderle, Klaus Broz, Mladen Dabizljevic, Art Marika, Federica Marini, Teofil Milenkovic, Maristella Patuzzi, Francesca Temporin, Simone Vebber. Il repertorio dell’orchestra include capolavori musicali assoluti come i Requiem di Cherubini, di Mozart e di Verdi, la Sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak, la Messa in Do Maggiore e la Nona Sinfonia di Beethoven.

ALESSANDRO ARNOLDO è nato a Trento nel 1989. Ha compiuto gli studi musicali e si è diplomato in direzione d’orchestra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sotto la guida di Daniele Agiman. Ha seguito corsi di perfezionamento presso la Riccardo Muti Italian Opera Academy, l’Accademia Chigiana di Siena e l’Accademia del Rossini Opera Festival. Ha diretto numerose orchestre esibendosi in Italia, Austria, Germania, Spagna, Georgia, Croazia, Lituania, Lettonia, Belgio e Repubblica Ceca. Fondatore e direttore artistico dell’Associazione culturale Ad Maiora e direttore principale dell’orchestra I Filarmonici di Trento è, inoltre, autore e co-conduttore di trasmissioni radiofoniche di approfondimento culturale e collabora da diversi anni con TEDxTrento e con il centro EURAC Research di Bolzano. Dal 2020 è assistente musicale alla direzione artistica della Società Filarmonica di Trento.