“Aines” Mistero provenzale del XV secolo
DOMENICA, 13 SETTEMBRE – Trento, Chiesa S. Chiara, ore 21.00
ANTICA CANTILENA ENSEMBLE
Stefano Albarello, canto e liuti
Marco Muzzati, narratore, salterio e percussioni
Paolo Faldi, fiati
Gianfranco Russo, viella
Stefano Albarello, direttore
Programma
Giornata Celebria
Rithmus Inst.
Amors M’ard Com. Fuoc
Ihesu Christi Filh De Dieu
Rei Glorios
Rei Poderos
Tal Dolor
Michael Val Vesitar / Aines La Tiens Maritz
Aves Ausit
Bell Senher
Gabriel Val / Bel Senher
Seinher Mi Gratias
Al Verge Sant’AInes
Christians Vei Perilhar
Malvaisa Mort
A que Farò / Ai Marida / Ai Puta
Ja non Ti Quier
Diable Guaras
Solamientz Deus
Umils Forfachs
Senher Quel Mont
Raphel Vai Conortar / Filla De Dieu
Veni Sponsa
L’Ensemble Cantilena Antiqua fondato da Stefano Albarello nel 1987 a Bologna, è formato da musicisti specializzati nell’esecuzione di repertori sia sacri che profani del Medioevo e del Rinascimento. Il recupero avviene attraverso studi e ricerche sulle fonti musicali, ma anche sulla letteratura e la storia dei periodi ed argomenti trattati.
L’ensemble è capace di trasformare i propri organici arricchendosi dei contributi di specialisti sia in campo esecutivo sia in ambito teorico. L’ensemble utilizza copie di strumenti storici, sui quali approfondisce l’aspetto esecutivo tenendo presente anche i suggerimenti provenienti dalla tradizione musicale viva. L’organico strumentale si differenzia secondo le epoche trattate comprendendo: liuti di varia taglia, flauti e bombarde, ghironda e symphonia, vielle, percussioni di varia provenienza, viole da gamba. Per le voci l’organico spazia secondo la polifonia affrontata.
NOTE AL PROGRAMMA
Aines – Mistero Provenzale del XV secolo
L’invenzione delle vite dei Santi è molto antica, anche prima del cristianesimo esistevano figure (spiriti) venerate per le loro doti sovrannaturali; poi i Martiri del primo Cristianesimo divennero i simboli della fede contrastata dai pagani. La forte presa sulle masse portò una certa letteratura medievale, che attingeva alle fonti degli Acta Sanctorum, a creare componimenti in versi e prosa che assunsero la veste di rappresentazioni, prima all’interno delle chiese e poi, sui sagrati e nelle piazze, arricchendosi di quelle contaminazioni profane e popolari che diedero vita ai Misteri e alle Sacre Rappresentazioni di stampo laico. Aines, fanciulla di nobile famiglia romana convertita al cristianesimo, viene notata dal giovane Apodixes, figlio del Prefetto di Roma. Il giovane però è rifiutato da Aines che dichiara di essere innamorata di un uomo superiore a tutti per potenza e ricchezza (Cristo). Il rifiuto getta Apodixes nello sconforto facendolo ammalare; il Prefetto, chiamata Aines, tenta di convincerla, ma visto l’ostinato rifiuto della giovane e saputo della sua fede cristiana, la pone di fronte ad una scelta: divenire vestale del tempio pagano, oppure essere portata in un lupanare. Aines non rinnega la sua fede, la vergine viene denudata e portata al bordello. Ecco il primo miracolo: i capelli cominciano a crescerle a dismisura coprendo interamente il suo corpo. Questo prodigio non basta a fermare i pagani; mentre è condotta al postribolo trova sulla porta l’Arcangelo Gabriele, a cui Cristo ha ordinato di portarle un manto cucito dagli angeli. La fanciulla coperta con l’abito è investita da una luce soprannaturale. Alla vista di questi prodigi le meretrici si convertono al cristianesimo e gli avventori folgorati dalla luce si allontanano impauriti. Il giovane Apodixes saputo che Aines aveva perduto la Sua dignità corre al lupanare per congiungersi con la vergine. Giunto al postribolo resta folgorato dalla luce Divina e cade morto ai sui piedi. La notizia della morte del giovane sconvolge il Prefetto, egli ordina alla giovane, ormai tacciata di stregoneria, di ridare vita al figlio. Commossa dal pianto del Prefetto, Aines invoca il Cristo di riportare in vita il giovane. Commosso e felice per la resurrezione del figlio, il Prefetto cerca di scagionare Aines, ma i sacerdoti pagani chiedono che sia arsa sul fuoco poiché ritenuta una strega. Il Prefetto cede alla folla inferocita e ordina il supplizio. Accade un nuovo prodigio, le fiamme si dividono lasciando illesa Aines e riversandosi sulla folla accalcata. Nemmeno questo miracolo è sufficiente a placare i sacerdoti che chiedono la sua morte, Aines viene condotta davanti al boia che le trapassa la gola con una spada e mentre il suo corpo giace immerso nel sangue, la sua anima vola in cielo portata dagli dagli angeli che la conducono verso il suo sposo promesso.
Alessandro Arnoldo