
Liturgie del Giovedì, Venerdì e Sabato Santo
Liturgia del Giovedì Santo | Liturgie des Gründonnerstags
Liturgia del Venerdì Santo | Liturgie des Karfreitags
Liturgia del Sabato Santo | Liturgie am Karsamstag
CANTORIA SINE NOMINE di Castelnuovo
Direttore | Leitung, Carlo Andriollo
Programma
LITURGIA DEL GIOVEDÌ SANTO
GREGORIANO: Ubi caritas est vera (antifona)
MICHAEL HAYDN (1737-1806): Da “Responsoria in Coena Domini”
Tristis est anima mea/ Unus ex discipulis mei / Una hora
WILLIAM BYRD (1540-1623): Ave verum Corpus
TOMÀS LUIS DE VICTORIA (1548-1611): Vere languores nostros
LITURGIA DEL VENERDÌ SANTO
MICHAEL HAYDN: Da “Responsoria in Parasceve”
Omnes amici mei / Tenebrae facte sunt / Caligaverunt oculi mei
GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA (1525-1594): Popule meus, quid fecit tibi?
LITURGIA DEL SABATO SANTO
MICHAEL HAYDN: Da “Responsoria in Sabbato Sancto”
Plange quasi / O vos omnes /Aestimatus sum
GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA: Sicut cervus desiderat – Sitivit anima mea
HARMONIA NOVA IN NOMINE DOMINI
CARLO BACCOLO (2001): Domine Deus per coro misto*
*prima esecuzione assoluta.
In collaborazione
con la classe di composizione del M° Nicola Straffelini,
Conservatorio A. Bonporti di Trento e Riva del Garda
ORLANDO DI LASSO (1532-1594): Da: Missa “Jager”, Gloria
ANDREA GABRIELI (1533-1585): Maria Magdalene et altera Maria
GREGORIANO: Victime paschali laudes
Note al programma
L’antifona gregoriana Ubi caritas est vera introduce il Giovedì Santo con una melodia semplice e meditativa, incentrata sul tema dell’amore fraterno e dell’unità. Il canto gregoriano, con il suo andamento libero e la sua purezza melodica, invita alla riflessione e alla comunione spirituale. A seguire, i Responsoria in Coena Domini di Michael Haydn esprimono, con una scrittura austera e intensamente espressiva, il dolore di Cristo nell’Ultima Cena e il tradimento imminente. La profondità emotiva di questi brani è esaltata dall’uso di armonie sobrie e da un tessuto polifonico che enfatizza la drammaticità del testo liturgico. L’Ave verum Corpus di William Byrd rappresenta una delle vette della polifonia inglese. Composto in un’epoca di tensioni religiose, il mottetto trasmette un senso di intimità e devozione attraverso un intreccio vocale che esalta la solennità del mistero eucaristico. Nella stessa linea, Vere languores nostros di Tomás Luis de Victoria si distingue per la sua espressività intensa, tipica della scuola spagnola, con una costruzione polifonica che traduce in suono la sofferenza e la redenzione. Il Venerdì Santo è segnato da un senso di lutto e contemplazione, espresso nei Responsoria in Parasceve di Michael Haydn. L’atmosfera di mestizia si ritrova nel Popule meus, quid feci tibi? di Giovanni Pierluigi da Palestrina, uno degli esempi più toccanti della polifonia sacra rinascimentale. Questo mottetto, parte delle Improperia del Venerdì Santo, alterna momenti di intensa drammaticità a passaggi di struggente bellezza. Nel Sabato Santo, i Responsoria in Sabbato Sancto di Michael Haydn proseguono il cammino di riflessione con una scrittura che oscilla tra il dolore e la speranza. Il Sicut cervus desiderat di Palestrina introduce un nuovo sentimento: il desiderio di Dio e l’attesa della Risurrezione. La linearità delle melodie e la trasparenza della polifonia creano un’atmosfera di sospensione, che culmina nella dolcezza espressiva di Sivit anima mea. A questo viaggio si unisce la prima esecuzione assoluta di Domine Deus di Carlo Baccolo, realizzata in collaborazione con la classe di composizione del M° Nicola Straffelini del Conservatorio Bonporti di Trento e Riva del Garda. Quest’opera contemporanea arricchisce il programma con un linguaggio musicale che, pur innovativo, si inserisce nel solco della tradizione sacra. La celebrazione della Pasqua trova il suo culmine nel Gloria dalla Missa “Jäger” di Orlando di Lasso, in cui la gioia della Resurrezione si manifesta attraverso l’energia ritmica e la ricchezza contrappuntistica. Il mottetto Maria Magdalene et altera Maria di Andrea Gabrieli narra, con un linguaggio luminoso e vivace, il momento in cui le donne scoprono il sepolcro vuoto. Infine, la sequenza gregoriana Victimae paschali laudes chiude questo percorso con la proclamazione trionfante della vittoria di Cristo sulla morte. La semplicità del canto gregoriano, con la sua potenza evocativa, lascia l’ascoltatore immerso in un senso di gioiosa contemplazione, segnando la fine di un viaggio musicale attraverso il mistero pasquale. Un richiamo musicale al Triduo Pasquale, un percorso che unisce la tradizione gregoriana, la polifonia rinascimentale, il classicismo e la musica contemporanea. Ogni opera scelta porta con sé una profonda carica spirituale, sottolineando i momenti salienti della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo.
Alessandro Arnoldo
Il Gruppo corale CANTORIA SINE NOMINE nasce nel 1994 a Castelnuovo (TN) su iniziativa del direttore Carlo Andriollo ed è formato da elementi provenienti da vari paesi del Trentino. Nel corso degli anni il complesso è stato ripetutamente premiato, sia con la formazione mista che con il gruppo madrigalistico, ai concorsi di Arezzo (2017 e 2019), Fermo (2018), Veszprem (2007). Il coro ha inoltre preso parte a importanti festivals, tra i quali vale ricordare, il 45° Incontro Polifonico Internazionale “Città di Fano”, il “Montreux Choir Festival”, il XV Latvian National Song and Dance Festival di Riga (Lettonia), la 40° Rassegna Internazionale di Loreto, il 4° Internationale Fesstage geistlicher Chormusik di Rottenburg am Neckar, il festival “Palestrina e l’Europa”, organizzato dall’omonima fondazione, il Festival Internazionale “nella Città dei Gremi” di Sassari, il Vivace Choir festival di Veszprèm (Ungheria). Ha inoltre partecipato al festival di Musica Sacra di Jurmala (Lettonia), “Trento Musicantica”, al Festival di Musica Sacra di Pordenone, alla stagione concertistica della Società del Quartetto di Vicenza, al Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano, al “Festival Musica ‘900”, al Festival Internazionale “Organi storici del Vicentino”, ed alle rassegne “Mondi Corali” di Trento e Ricordando Piergiorgio Righele" di Malo (VI). Il coro ha inoltre eseguito diversi lavori oratoriali (Nanie di Brahms, Salmi 114 e 98 di Mendelssohn, Requiem di Faurè, Messa in Do di Beethoven, Credo, Gloria e Beatus Vir di Vivaldi, Credo e Requiem di Lotti) ed ha collaborato con Mario Brunello nell’ambito delle stagioni concertistiche di Arte Sella, Antiruggine e ai Concerti Vesperali della Comunità Monastica di Bose. Collabora inoltre da anni con il maestro Lorenzo Donati per le attività didattiche svolte nei Conservatori di Trento e Venezia.
CARLO ANDRIOLLO ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Trento. In campo musicale ha frequentato corsi di direzione corale con i maestri Piergiorgio Righele, Mario Lanaro, Krum Maximov, Ricardo Rodriguez, Werner Pfaff ed ha conseguito la licenza di teoria e solfeggio presso il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento. Dal 1984 al 1996 è stato insegnante di chitarra classica presso la Scuola Musicale del Tesino.

