BACH: MESSA IN SI MINORE – HOHE MESSE
soprano, Maddalena De Biasi, Sopran
contralto, Isabella De Massis, Alt
tenore, Andrès Montilla, Tenor
basso, Paolo Leonardi, Bass
CORO LABORATORIO MUSICALE
ORCHESTRA LABIRINTI ARMONICI
direttore, Maurizio Postai, Leitung
J. S. Bach: Messa in si minore BWV 232 (1724-1749)
In collaborazione con/In Zusammenarbeit mit
Comune di Tione e Scuola Musicale delle Giudicarie
Note al programma
Perché il compositore di una chiesa luterana di Lipsia avrebbe dovuto scrivere una messa cattolica? Per Bach la musica era una vocazione. Era uno studioso di musica,
oltre che un esecutore e un compositore di talento. Bach studiava le partiture degli antichi maestri che lo avevano preceduto e conosceva molto bene i loro stili, le tecniche,
i metodi e le qualità. Era anche molto consapevole di cosa e come componevano i suoi contemporanei in Europa. Con l’avanzare dell’età, sembra che Bach fosse sempre più interessato a lasciare ai posteri esempi della sua arte musicale, indipendentemente da una precisa destinazione esecutiva, ma piuttosto con un obiettivo ricapitolativo e sintetico dell’intera esperienza musicale del suo tempo. Capolavori come L’Arte della Fuga e per l’appunto la Messa in si minore sono esempi eclatanti di tale atteggiamento. Soprattutto la Messa, con le sue ampie proporzioni, costituisce una sorta di campionario sullo stato della composizione tout-court alla metà del XVIII
secolo, una guida al “come fare”. La scelta del latino, lungi dall’indicare una adesione alla liturgia cattolica (per altro non impossibile anche in area protestante) significava in questo caso raccogliere il testimone da generazioni e generazioni di compositori che, mettendo in musica il testo dell’Ordinarium, avevano dato alla messa lo statuto di una forma per eccellenza. Grazie alla conoscenza e all’amore per i mondi musicali precedenti e contemporanei, Bach impiega una miscela di stili e tecniche nella sua Messa. Ci sono sezioni che mostrano chiaramente l’influenza della musica rinascimentale, di nazionalità diverse come quella tedesca, italiana e fiamminga. Troviamo una varietà di forme musicali, tra cui l’aria da capo delle opere barocche, meravigliose melodie, armonie fantasiose e ritmi entusiasmanti, inseriti in forme semplici e complesse, come la fuga contrappuntistica e, infine, non mancano simboli e metafore musicali che rafforzano i riferimenti teologici e filosofici profondi di un artista che usava siglare i suoi lavori con il motto “Soli deo Gloria”. Bach ‘assemblò’ la Messa in modo frammentario nell’arco di circa venticinque anni, tra il 1724 e il 1749. Per gran
parte è stata ricavata da musiche precedenti che aveva composto e poi rielaborato con incredibile unitarietà. La Messa in si minore è il coronamento della musica sacra
di Bach e, forse, “la più grande opera musicale di tutte le epoche e di tutti i popoli” (H.G. Nageli). Alessandro Arnoldo
MADDALENA DE BIASI soprano, intraprende giovanissima gli studi musicali e inizia il suo percorso come pianista. All’età di sedici anni entra in Conservatorio nella classe di canto lirico del Conservatorio E. F. Dall’Abaco di Verona, sotto la guida di Maria Grazyna Sokolinska Noto e Annunziata Lia Lantieri, diplomandosi a pieni voti. In occasione del Concorso Internazionale Vicenza in Lirica 2020 risulta vincitrice del ruolo di Aminta nell’opera di A. Vivaldi L’Olimpiade, allestita al Teatro Olimpico di Vicenza. Nello stesso anno supera le selezioni per l’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” di Martina Franca. Consegue la laurea magistrale in canto rinascimentale e barocco presso il Conservatorio S. Cecilia a Roma, sotto la guida di Sara Mingardo, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode. Nel 2021 vince il Premio “Maria Zunica” nella XIX edizione del concorso lirico internazionale Ottavio Ziino e inizia una collaborazione artistica con le associazioni Wunderkammer, Orchestra ed Europa Musica. Ritorna al Festival Vicenza in Lirica 2021 interpretando il ruolo di Talia nell’opera Le Grazie vendicate di Antonio Caldara (prima esecuzione in tempi moderni) al Teatro Olimpico di Vicenza. Svolge intensa attività concertistica.
ISABELLA DE MASSIS giovane mezzosoprano, ha studiato con Antonella Muscente e conseguito il Diploma Accademico di Primo Livello in Canto Lirico con valutazione
110 e Lode e Menzione Accademica presso il Conservatorio Statale di Musica “L. D’Annunzio” di Pescara. Attualmente è iscritta al Corso Accademico di Secondo Livello presso il Conservatorio Statale “Santa Cecilia” di Roma per poter conseguire la Laurea Magistrale in Canto Rinascimentale e Barocco e frequenta in concomitanza l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha partecipato a numerose masterclass e seminari di canto lirico e canto barocco tenuti da professionisti quali Luciana D’Intino, Sara Mingardo, Ildebrando D’Arcangelo, Carlo Boschi, Antonella Muscente, Carmela Remigio. Nel 2019 debutta come mezzosoprano solista, insieme all’orchestra d’archi ed al coro di voci bianche diretti dal Maestro Paola Ciolino, nello Stabat Mater di Pergolesi in occasione del concerto di Pasqua, evento organizzato dal Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara. In questi anni ha tenuto numerosi concerti, partecipando a varie manifestazioni ed eventi, sia a livello regionale che extraregionale, spaziando dal barocco alle romanze di Tosti, passando per le arie d’opera del ‘700 ed il romanticismo tedesco.
ANDRÉS MONTILLA-ACURERO, tenore, compie studi di Canto con Gemma Bertagnolli (Conservatorio “L. Refice” di Frosinone), di Semiologia gregoriana con Alberto Turco e di Musica vocale da camera con Anthony Rooley e Evelyn Tubb (Schola Cantorum Basiliensis, Basilea, Svizzera). Collabora regolarmente con direttori quali Jordi Savall, Rinaldo Alessandrini, Alessandro Quarta, Ketil Haugsand, Francesco Cera, Patrizia Bovi, Jörg-Andreas Bötticher, e con ensemble strumentali quali Concerto italiano, Concerto Romano, La Capella Reial de Catalunya, Theresia Baroque Orchestra, Ensemble Arte Musica, Micrologus, Concerto Ibérico. Il suo repertorio si concentra principalmente sulle parti da tenore-alto del ‘600 italiano (Monteverdi, Cavalli, Cesti, Stradella), da haute-contre del ‘600–’700 francese (Lully, Charpentier, Rameau), e da tenore del ’700 (Händel, Vivaldi, Jommelli e Bach, con particolare attenzione al ruolo dell’Evangelista).
PAOLO LEONARDI è un giovane baritono di Terni. Dopo un semestre Erasmus al Conservatorio di Stavanger in Norvegia con Elizabeth Norberg-Schulz, consegue il diploma con il massimo dei voti in Musica Vocale da Camera con Roberto Abbondanza, per proseguire con lo studio del canto rinascimentale e barocco al conservatorio “Santa Cecilia” di Roma sotto la guida di Sara Mingardo e Silvia Frigato. Inoltre, frequenta i corsi del Divertimento Ensemble con Alda Caiello. Si specializza nel repertorio contemporaneo per partecipare ad esecuzioni e registrazioni in prima assoluta di brani ed opere composte da Mannucci, Colazzo, Dadone, Ciurlo ed altri. Non trascura tuttavia il repertorio tradizionale, debuttando ruoli da opere di Verdi, Puccini e Mozart, tra gli altri. È basso in formazioni corali di rilievo come il Coro Giovanile Italiano, il Coro dell’Accademia Chigiana di Siena e diversi cori lirici. Conduce inoltre un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, specialmente in Slovenia, collaborando come solista col gruppo vocale femminile Vikra diretto da Petra Grassi.
Il CORO LABORATORIO MUSICALE si è costituito ufficialmente nel 1996. Dal 2004 è diretto dal maestro Maurizio Postai e propone principalmente concerti di musica sacra, spesso accompagnati da orchestra. Tra le principali esecuzioni si ricordano: il Gloria di Vivaldi, la Nelsonmesse di Haydn, selezioni dal Messiah di Händel, il Requiem di Mozart, la Messa in sol magg. D167 di Schubert, selezione dalla Messa n. 3 in Fa min. di Bruckner, la Messa in Do magg. op. 86 e la Fantasia Corale di L. van Beethoven. Oltre a farsi promotore di concerti, il coro collabora con varie realtà. Tra queste: l’associazione culturale Euritmus di Rovereto, partecipando alla realizzazione della versione integrale delle opere liriche Tosca (2016) e Madama Butterfly (2018) di Puccini, e La Traviata (2017) di Verdi, messe in scena al Teatro Zandonai di Rovereto; e la corale polifonica Claudio Monteverdi di Cles, partecipando alle plurime esecuzioni del mottetto “Spem in alium” a 8 cori e 40 voci del compositore Thomas Tallis e dei “Carmina Burana” di Carl Orff, nella versione per due pianoforti e percussioni.
LABIRINTI ARMONICI – ORCHESTRA BAROCCA è una formazione nata originariamente in forma di ensemble strumentale dall’esperienza pluriennale del Complesso
Corelli, gruppo storico costituitosi nel 1966 a Borgo Valsugana (Trento) e ancora oggi attivo, con lo specifico obiettivo di proporre pagine dell’epoca barocca dedicate
all’orchestra. In questi anni il gruppo ha avuto occasione di collaborare con solisti di primo piano nel panorama musicale europeo quali, ad esempio, il violinista Enrico
Onofri, la violinista Julia Igonina, il violista Stefano Marcocchi, il violinista e violista da gamba Nazar Kozhukhar, per citarne solo alcuni. Il gruppo collabora da tempo col
Festival regionale di Musica Sacra affiancando gruppi corali nell’esecuzione di brani sacri di ampio respiro, come la Messa del compositore Antonio Berera con il Coro In
Dolci Jubilo di Trento (2017) e il Requiem di Antonio Lotti assieme alla Cantoria Sine Nomine di Castelnuovo (2019). Il gruppo collabora inoltre regolarmente con l’ensemble vocale Nicolò d’Arco e in occasione del Santo Natale presenta brani dedicati alla Nascita dell’Altissimo, come il Magnificat di Vivaldi, la cantata Das neugeborne Kindlein di Buxtehude, il Magnificat di Albinoni. I componenti dell’orchestra utilizzano strumenti antichi o copie fedeli di strumenti antichi che montano corde di
budello, usano archetti storici e adottano accordature con temperamenti adeguati ai brani proposti. Spalla e Konzertmeister dell’orchestra è il violinista Andrea Ferroni.
MAURIZIO POSTAI, direttore, è diplomato in direzione d’orchestra all’Accademia Europea di Vicenza (docente principale M° R. Gessi) e precedentemente
in “Musica Corale e Direzione di Coro” e in “Organo e Composizione Organistica” al Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento. Presso lo stesso istituto ha studiato
composizione con i maestri L. Cori, M. Priori e C. Colazzo nel corso del triennio di laurea in “Composizione e Linguaggi Contemporanei”. Ha frequentato masterclass
in direzione d’orchestra con i maestri Martinolli D’Arcy, Julius Kalmar (già docente alle Hochschule für Musik di Vienna e Amburgo), Lior Shambadal (direttore principale
dei Berliner Symphoniker), Michael Dittrich (assistente direttore della Tubingen Chamber Orchestra e violinista della Vienna Symphony Orchestra), Frans Rasmussen.