festival

ATHESISVOCAL

Venerdì 13 Maggio 2022 – Innsbruck, Hofkirche, ore 19.00
Sabato 14 Maggio 2022 – Monastero Marienberg, Collegiata, ore 19.00

Freitag, 13. Mai 2022 – Innsbruck, Hofkirche, 19.00 Uhr
Samstag, 14. Mai 2022 – Kloster Marienberg, Stiftskirche, 19.00 Uhr

ATHESISVOCAL
STIFTSORCHESTER MARIENBERG

direzione e organo, Lukas Punter, Leitung und Orgel

Ad Chorum Mariaemontanum

Composizioni di membri del convento di Marienberg:
Kompositionen von Mitgliedern des Klosters Marienberg:

PROGRAMMA

P. Alphons Sepp OSB
Eia serenum, musica ‘gratulatoria’ per l’abate Johann Baptist Murr (1708)

Anonymus (P. Laurentius Martin?)
Argonautae, musica ‘gratulatoria’ per l’abate Beda Hillebrand di Marienberg, 1755, estratto:

Coro d’ingresso, Ter, io, Jason, te duce plausus
Aria per soprano, Haud satis nostri Jasoni pro grege decertare
Johannes Martin (P. Laurentius OSB)
Missa gratulatoria (1744)

Kyrie
Gloria
Credo
Sanctus – Benedictus
Agnus Dei

Padre Joseph (poi Padre Marian) Stecher OSB
Jam Benedictus coelica, „Offertorium de SSmo P. Benedicto“( 1778)

Tesori provenienti dall’Archivio musicale di Marienberg / Monte Maria
I benedettini, il più antico ordine monastico dell’Occidente, hanno svolto un ruolo importante negli sviluppi musicali dell’Europa fin dalla loro fondazione nell’alto Medioevo; anche la ripresa del canto gregoriano nel XIX secolo ha preso le mosse nei monasteri di questo ordine. La Regola benedettina prescrive la recita della Liturgia delle Ore con salmi, cantici, antifone e responsori. I testi liturgici erano probabilmente intonati già nel VI secolo. Dal XVI secolo in poi, ma soprattutto dal periodo barocco in poi, nei monasteri la musica eseguita durante le Messe e l’Ufficio Divino nelle occasioni solenni era nello stile figuraliter cioè a più voci e spesso con strumenti. Se la musica è stata sempre coltivata nei 900 anni di storia del monastero benedettino altoatesino di Marienberg, questo si spiega solo con l’importanza che la musica riveste nella tradizione benedettina. Nel periodo barocco, tuttavia, l’attività musicale nel monastero si intensificò, il che è sorprendente se si considera che Marienberg/Monte Maria fu sempre un piccolo monastero con pochi conventuali. L’archivio musicale è testimone del grande entusiasmo che c’era verso la musica.
Nel XVII secolo, i monaci di Marienberg/Monte Maria coltivarono intensamente la musica nello spirito rappresentativo del Barocco. Un inventario del 1666 (Inventarium / Der noch vorhandenen Kirchenzierd, wie / auch der Musicalischen gesänger, so / der Hochwürdig zu Gott andächtige / Herr Herr Franciscus von Pach / Jetzt Regierender Abbt und / Prälat des Gottshauses, St: / Marienberg beschreiben lassen / im 1666. Jahr; archivio della Collegiata di Marienberg/Monte Maria, fascicolo 262) mostra quanto grande fosse la dotazione di musica a stampa nella seconda metà del XVII secolo. Vi sono elencate musiche a stampa rappresentative di provenienza italiana, tirolese, tedesca meridionale, austriaca e anche dalla Germania centrale e settentrionale. Il catalogo ci dà un’idea della varietà del repertorio in uso a Marienberg/Monte Maria. L’orientamento da un lato verso centri italiani come Venezia, Roma, Bergamo e Milano e dall’altro verso Innsbruck, dove risiedeva la corte principesca, riflette una situazione tipica del Tirolo. A queste stampe di musica sacra si aggiungono due stampe rappresentative della musica per tastiera della seconda metà del XVII secolo: l’unica copia tramandata in Tirolo della prima stampa dell’Apparatus musico-organisticus dell’organista di corte di Salisburgo Georg Muffat (1653-1704) e l’unica copia mondiale della stampa della Suite Il Rossignuolo (1677) dell’organista di corte imperiale Alessandro Poglietti († 1683).
Fino a poco tempo fa c’era una lacuna nell’archivio musicale per quanto riguarda le fonti del periodo dal 1660 al 1760 circa. Nel 2013 è stata rinvenuta con successo questa sezione della collezione, importante per la storia della musica e centrale per la storia della musica a Marienberg/Monte Maria. I materiali musicali rinvenuti in un armadio della sacrestia superiore sono circa 100 manoscritti databili dalla fine del XVII fino alla fine del XVIII secolo: Musica ‘gratulatoria’ per gli abati di Marienberg/Monte Maria, commedie scolastiche per il ginnasio benedettino di Merano, singolari fonti musicali per le commedie dei gesuiti di Innsbruck, opere sacre per il decoro musicale del monastero e musica varia.
Tra i tesori speciali dell’archivio musicale ci sono due composizioni uscite dalla penna del compositore del monastero di Marienberg/Monte Maria, P. Alphons Sepp (nato a Caldaro nel 1653, morto nel 1715). Il priore di Marienberg/Monte Maria, P. Hermann Kammerlander, tratteggiò la figura di P. Alphons Sepp in una lettera inviata al rinomato studioso (storico) P. Bernhard Pez a Stift Melk datata 29 gennaio 1717 come “in musicis compositionibus satis excellens” (“abbastanza eccezionale nelle sue composizioni musicali”). L’espressivo mottetto della Passione per quattro voci e basso continuo “Plorate Seraphim” (datato 1681) è un capolavoro che è stato rieseguito nel 2015. Nell’Archivio musicale c’è un secondo manoscritto di P. Alphons Sepp, un augurio di compleanno per l’abate Johann Baptist Murr del 1708 a quattro voci, due violini e organo con l’incipit “Eia serenum laetum amoenum” con il testo in parte latino, in parte tedesco. Questo brano originale e solenne è rappresentativo dell’omaggio musicale all’abate, come era consuetudine a Marienberg/Monte Maria. Un altro esempio sono gli “Argonauti” del 1755: qui il compositore anonimo (presumibilmente il compositore in residence del tempo, P. Laurentius Martin) fa uso della forma della Cantata con la sua sequenza di cori, recitativi e arie. In programma il coro d’ingresso e un’aria per soprano tratti da quest’opera brillante e impegnativa. Nelle musiche ‘gratulatorie’ e nelle recite scolastiche del XVIII secolo, si fa spesso riferimento agli antichi; qui la vicenda è incentrata sulla storia di Giasone e dei suoi compagni di viaggio.
Una delle testimonianze più interessanti e più significative dal punto di vista storico-musicale della musica sacra praticata nel XVIII secolo nell’abbazia di Marienberg/Monte Maria è la “Missa gratulatoria”, datata 6 ottobre 1744, che Frater Johannes (poi Pater Laurentius) Martin scrisse a vent’anni in onore dell’abate Beda Hillebrand. In questa messa, due clarinetti barocchi sostituiscono le trombe. Questi strumenti venivano impiegati come sostituti della tromba, e la loro estensione è limitata alla serie dei suoni naturali. Insieme a una raccolta di 187 duetti per due clarinetti della metà del XVIII secolo e a due commedie scolastiche per il ginnasio di Merano rispettivamente del 1757 e del 1759, questa “Missa gratulatoria” deve essere considerata una delle prime fonti tirolesi e austriache in cui vengono impiegati i clarinetti. La Messa di Fr. Johannes Martin è molto impegnativa per gli esecutori. Le parti vocali e strumentali sono assai virtuosistiche, i rapinosi disegni dei violini ricordano quelli del maestro di cappella di corte viennese Johann Georg Reutter e dei suoi contemporanei.
Due mottetti finora inediti di padre Marian Stecher (1754-1832), conservati nella raccolta di spartiti recentemente scoperta, si aggiungono all’elenco delle composizioni che sono giunte fino a noi di questo importante monaco benedettino di Marienberg/Monte Maria, il quale non vi fece ritorno dopo la chiusura del monastero nel 1807, ma lavorò come maestro di cappella della cattedrale di Trento e come maestro del coro parrocchiale di Merano. L’offertorio “Jam Benedictus coelica” in la maggiore, datato 1778, risale al periodo immediatamente precedente la professione religiosa di P. Marian, per questo motivo l’autore è indicato come “P. Joseph Stecher” e testimonia il precoce talento compositivo di questo importante conventuale di Marienberg/Monte Maria.
Franz Gratl

In collaborazione con/In Zusammenarbeit mit
Musica Viva Vinschgau und Tiroler Landesmuseen