festival

La musica dei cieli

→ PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Sabato 17 luglio, Borgo Valsugana, Chiesa Parrocchiale, ore 21.00
Domenica 18 luglio, Rovereto,  Chiesa di San Marco, ore 17.00

LA MUSICA DEI CIELI
Itinerario poetico musicale tra i cieli del paradiso della divina commedia

 

Preludio all’organo (solo Borgo Valsugana): Giorgo Galvan, organo

Programma:

Dal  canto I del Paradiso “La gloria di colui che tutto move…”

Kentaro Sato (1981)- Expergisci

Nikolaj Kedrov (1871-1940) -Otce nas

  

Dal canto I del Paradiso (Dante Incontra Beatrice) “Surge ai mortali per diverse foci…”

Eric Whitacre (1970) – Lux aurumque

  

Dal canto I del Paradiso (Dante e Beatrice) “…e di subito parve giorno al giorno…”

Franz Schubert (1797-1828)Psalm 23

Ambrož Čopi (1973) – Totus tuus

 

 Dal canto XXXI del Paradiso (La milizia Santa e le schiere degli Angeli) “In forma dunque di candida rosa…”

(Sottofondo) Dmitrij Bortnjanskij (1751-1825)– Cherubym hymne

Pau Casals (1876-1973) – O vos omnes

 

Dal canto XXXI del Paradiso (Dante incontra S. Bernardo) “La forma general di paradiso…”

Pavel Chesnokov (1877-1944) – Spaseniye sodelal

 

 Dal canto XXXIII del Paradiso (Preghiera di S. Bernardo alla Vergine Maria) “Vergine Madre, figlia del tuo figlio…”

(Sottofondo) Franz Liszt  (1811-1886) – Ave Maris Stella

 Joseph Gabriel Rheinberger (1839-1901) –Agnus Dei

Manolo Da Rold ( 1976)– Ubi caritas

In collaborazione con Associazione Organistica Trentina “Renato Lunelli”
In collaborazione con Comune di Borgo Valsugana
In collaborazione con Comune di Rovereto

 

Note al programma

Sin dal primo canto dell’Inferno, là dove “il sol tace”, la Divina Commedia si presenta anche come un itinerario musicale. Altro non essendo la sostanza di Dio che quella luce (il sol) e quel suono (tace) di cui appunto la “città dolente” riesce totalmente priva. Solo rumori, grida e pianti espressi in parole dure e rime aspre, governano l’inferno, luogo dell’antimusica per eccellenza. Il Purgatorio invece, dove rinasce la speranza lasciata sulla porta infera, ammette la musica, la sonorità dolce delle parole e l’intonazione diretta dei salmi (in cantus planus) da parte delle anime in cammino. Ecco che suono e movimento, metafore di un tempo in divenire, cominciano a regalare frammenti piccoli della sostanza di Dio, cui infine il Paradiso restituirà anche il trionfo luminoso. Qui si svela un mondo in cui i legami fra suoni e parole non hanno più ragion d’essere: le intonazioni espunte con precisione dal repertorio liturgico gregoriano ad una sola voce cedono il passo alla polifonia, capace di inscenare la bellezza di Dio, intesa come proporzione e geometria dell’universo per la sue strutture razionali, tuttavia esperibile dall’orecchio umano solo in una dimensione di estasi contemplativa, perdendosi in essa il significato preciso della stessa parola sacra. Un Dio dunque geometra e musico perfetto, gran direttore della “musica mundana” di boeziana memoria, cui affidarsi e di cui fidarsi al di là di ogni ragione o dubbio, di ogni interpretazione individuale. Pertanto la scelta della polifonia corale moderna – ad eccezione di Schubert e Rheinberger, la rimanenza del programma presenta autori vissuti tra fine Ottocento e prima metà del XX secolo – non conferma solo la continuità delle suggestioni esercitate dal poema dantesco nell’arco della storia – all’uopo basterebbe ricordare la lunga teoria di gruppi metal esercitatisi in concept album dedicati all’Alighieri o più volentieri le miniature organistiche del contemporaneo Leonardo di Chiara offerte dal preludio affidato all’organo  – ma tende a “ricreare” quell’idea di atmosfera, di luogo dove non regna più l’”etterno dolore”, bensì l’eterna beatitudine. La simbiosi tra luce suono movimento prende il largo con la nascita del seme che silenziosamente cresce di Kentaro Sato (Expergisci) e si snoda in un percorso dove talora domina il timbro (vibrazione luminosa per eccellenza in Lux aurumque di Eric Witacre), talaltra la melodia (nel Salmo 23 in cui naturalmente Schubert non può mancare l’appuntamento con la precipua vocazione liederistica), ma quasi ovunque regna la certezza della grazia divina, nella semplicità-fortezza della solida fede “popolare”, ritrovabile nell’allusivo canto liturgico di “bassi profondi” all’ortodossa (Kedorv, Bortniansky, Chesnokov), perfetti per la vocalità del Polifonico di Ruda, oppure nell’invocazione a Maria (Totus tuus di Ambros Copi), che regala all’umanità intera i versi meravigliosi del Canto XXXIII, per chiudere con la certezza di un dono come la pace, espresso nel delicato Agnus Dei di Joseph Rehinberger, regalato dall’amore di Dio, con il tripudiante Ubi caritas et amor di Manolo da Rold.          

Annely Zeni

 

il Polifonico

Italian male choir

Fondato nel 1945, da sempre coro a voci maschili, il Coro Polifonico di Ruda ha tenuto concerti in tutto il mondo: dal Canada alla Russia, dagli Stati Uniti alla Mongolia, dalla Cina alle Filippine, dall’Argentina al Brasile e a quasi tutti i paesi europei. Custode della tradizione musicale friulana, il coro si è in particolare distinto nello studio del repertorio romantico e contemporaneo. Il suo livello artistico è stato premiato ai più importanti concorsi internazionali con primi premi vinti a Gorizia, Arezzo, Roma, Vittorio Veneto, Orvieto, Riga, Ravenna, Tallin, Graz, Vienna, Linz, Shaoxing, Malaga e, recentemente, a Lloret de Mar-Barcellona: 24 dei quali con la direzione di Fabiana Noro. Il coro collabora con diverse orchestre per particolari progetti sinfonico-corali e registra per la Rai e altre emittenti italiane e straniere. Ha pubblicato tredici cd tra cui ‘Perle’, excursus nella musica romantica e del primo Novecento, Ricuardi un timp, antologia di canti tradizionali friulani e Riflessi interamente dedicato alla polifonia contemporanea –  è attivo anche nel campo dell’editoria con la pubblicazione di musiche di autori del Friuli Venezia Giulia del Settecento e Ottocento e della collana ‘Gli organi storici delle diocesi del Friuli Venezia Giulia’ della quale sono già stati pubblicati i volumi relativi a Trieste, Gorizia e il primo volume relativo all’arcidiocesi di Udine.  Il coro partecipa ai più importanti festival internazionali in Italia e all’estero e collabora con artisti pop, rock e folk italiani e stranieri  Artisti italiani e stranieri dedicano regolarmente al coro composizioni sacre e profane.

 

Fabiana Noro Si è brillantemente diplomata in pianoforte presso il conservatorio J. Tomadini di Udine sotto la guida del prof. Umberto Tracanelli. Ha frequentato contemporaneamente i corsi di composizione del maestro Daniele Zanettovich e di Musica corale e Direzione di coro del maestro Annibale Cetrangolo. Si è quindi perfezionata nella direzione corale con i maestri Giorgio Kirschner, Peter Eidenbenz ed Olinto Contardo.Ha diretto numerose formazioni corali fra le quali il Diapason chamber choir, coro professionale costituito da sedici cantanti lirici della regione, con il quale ha ottenuto il primo premio – DIPLOMA DI ECCELLENZA – al concorso internazionale di canto corale C. A. Seghizzi presieduto da Roman Vlad. Con il medesimo gruppo, che svolge un’intensa attività in Italia ed all’estero presentando diversi programmi classici e contemporanei in importanti stagioni musicali, ha tenuto concerti con l’orchestra della Radio Televisione di Zagabria dedicati alle musiche da film.
Dal gennaio 2003 dirige il Coro Polifonico di Ruda, vincendo numerosi premi tra cui la Medaglia d’oro nella musica sacra, nella polifonia e nel folclore e TITOLO OLIMPICO ai” World choir games ” 2008 di Graz . Nel 2009 , al prestigioso concorso Franz Schubert di Vienna, vince 4 primi premi tra cui il Gran Prix e il premio “Franz Schubert” per la migliore interpretazione di un brano dello stesso autore. Svolge altresì un’intensa attività concertistica in Italia ed all’estero (Slovenia, Svizzera, Francia, Ungheria, Cina e Giappone) come pianista di cantanti di fama internazionale, fra cui: Bonaldo Giaiotti, Alfredo Mariotti, Vincenzo Bello, Lella Cuberli e numerosi altri.