Ottoni della Cappella Musicale Pontificia Sistina
SABATO, 17 OTTOBRE – Riscone, Chiesa Parrocchiale, ore 19.00
DOMENICA, 18 OTTOBRE * – Trento San Francesco Saverio, ore 11.00 (* Necessaria la prenotazione)
Giuseppe Calabrese, direttore
Musiche di: Buonamente, Bach, Haendel, Vecchi, Gabrieli, Monteverdi
In collaborazione con Collegium Musicum Brunico
In collaborazione con il Festival Trento Musicantica
Note al programma
La Cappella Sistina non ha solo il celebre coro – che tra l’altro incide da qualche anno per “Deutsche Grammophon” – ma anche questo complesso di ottoni tutto italiano impiegato nelle celebrazioni papali. Il programma proposto è a cavallo tra lo stile rinascimentale a quello barocco. Trombe, corni e tromboni si inseguono nelle fughe di Bach, i tempi rallentano nelle solenni Sonate di Giovanni Gabrieli e il tono si fa marziale, nella celebre Marcia solenne delle trombe d’argento di Giovanni Longhi. L’uso degli ottoni nelle celebrazioni papali è una prassi abbastanza recente. Infatti nel 1846, in occasione dell’elezione di Papa Pio IX, vennero composti due brani per ottoni da parte del marchese Giovanni Longhi e del conte Domenico Silveri. Entrambi i brani venivano eseguiti quando il Papa si recava in San Pietro. Si passa poi ad una serie di magnifiche trascrizioni bachiane, dall’Arte della Fuga, alle Suite, alle celebri Cantate sacre, che occupano un posto di fondamentale importanza nella produzione di Bach, rappresentando una forma liturgica aperta alle più intime confessioni, alla più fervida espressione religiosa, all’immedesimazione degli eventi biblici. La corte di Weimar era particolarmente interessata alla musica italiana, il giovane principe Giovanni Ernesto di Sassonia-Weimar, nipote del regnante, era infatti molto attratto dagli autori italiani all’epoca di moda (ad esempio Antonio Vivaldi, Benedetto Marcello) e si dilettava lui stesso a comporre concerti in stile italiano. Speranzoso di poter ricreare a corte le stesse atmosfere “italiane”, chiese a Bach e a Johann Walther, entrambi al servizio presso la corte di Weimar, di trascrivere gli spartiti orchestrali. Restiamo in Italia con Benedictus Hosanna dalla “Missa Benedicamus Domino” del 1899 di Lorenzo Perosi, considerato guida ed esponente principale del cosiddetto Movimento Ceciliano, riformatore della musica sacra nell’ambito della chiesa cattolica. Qui si apre una parentesi sulla scuola veneziana con la Canzon seconda, per sonar a quattro di Giovanni Gabrieli, parte della raccolta “Canzon per sonare” del 1608. Tra i punti caratteristici del suo stile troviamo l’uso della dinamica; l’uso di strumenti schierati in gruppi spazialmente separati, genesi dello stile concertato del Barocco, che si diffuse rapidamente in Europa settentrionale. Si arriva in Inghilterra, con Joshua di Händel, un grande Oratorio scritto per orchestra, coro e solisti, rappresentato per la prima volta nel 1748 al teatro Covent Garden di Londra, basato sulla storia biblica di Giosuè come capo dei ragazzi di Israele. Il racconto segue gli Israeliti dal loro passaggio sul Giordano fino a Canaan e attraverso la Battaglia di Gerico.
Alessandro Arnoldo
Il Gruppo degli OTTONI DELLA CAPPELLA MUSICALE PONTIFICIA SISTINA nasce nell’anno 2000, con il nome di “Pentaphon Brass”, dall’incontro di amici professionisti provenienti da diverse esperienze musicali con l’intento di promuovere sia la musica originale per ottoni che trascrizioni fatte dagli stessi musicisti, spaziando dal Rinascimento al pop. Ogni componente vanta anni di collaborazione con gruppi strumentali e orchestre tra le più importanti del panorama italiano quali: Orchestra del Teatro S. Carlo di Napoli, Orchestra Sinfonica della RAI di Torino, Orchestra dell’Accademia di S. Cecilia, Orchestra Sinfonica A. Toscanini di Parma, La Fenice di Venezia, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano, Orchestra del Teatro Alla Scala, Orchestra del Teatro di Cagliari, Orchestra Roma Sinfonietta. In occasione del Giubileo del 2000 inizia una prima collaborazione con la “Cappella Musicale Pontificia Sistina” per la celebrazione della chiusura della “Porta Santa” in mondovisione, con la quale realizzano un compact disc edito dalla “Kelidon Edizioni Italia”. Affiancano all’attività concertistica anche quella didattica, tenendo lezioni concerto e master class nelle varie realtà musicali italiane con l’intento di far avvicinare i giovani alla musica. In occasione dello storico concerto del quintetto “Canadian Brass” tenutosi a Roma, sono stati invitati come unico ensemble a partecipare al corso-seminario, terminato con una indimenticabile esecuzione della sinfonia del “Nabucco” eseguita dai “Pentaphon Brass” e i “Canadian Brass”, con ampi consensi di pubblico e critica. Nel 2010 con la nuova nomina a Maestro della Cappella Musicale Pontificia Sistina, di Mons. Massimo Palombella, sono stati scelti come gruppo di ottoni per riportare in Vaticano la tradizione delle Trombe d’Argento: un Inno che nel 1800 veniva suonato durante le solenni celebrazioni presiedute dal Papa in San Pietro. Particolarmente apprezzata è la prassi esecutiva dei doppi cori, che gli ottoni della Sistina eseguono dalle logge della Basilica di San Pietro, secondo un’attenta ricerca filologica. Alcune delle loro esecuzioni dal vivo sono state scelte dalla “Deutsche Grammophon” ed inserite nei cd: Habemus Papam, The Music of Conclave e In Patum Cardinalium Collegium. Nel 2016 in occasione del Giubileo Straordinario hanno inciso, sempre per “Deutsche Grammophon”, l’Inno della Misericordia di Paul Inwood nella storica cornice della Cappella Sistina. Continuano la loro attività partecipando alle celebrazioni più importanti presiedute dal Santo Padre, pur continuando la propria carriera concertistica in varie città e teatri italiani.