I Filarmonici In dulci Jubilo
SABATO 15 GIUGNO SAMSTAG, 15. JUNI TIONE Chiesa parrocchiale, ore 20.30 Pfarrkirche, 20,30 Uhr |
CORO IN DULCI JUBILO Direttore|Leitung, Tarcisio Battisti ORCHESTRA I FILARMONICI di Trento Direttore|Leitung, Alessandro Arnoldo Soprano|Sopran, Daria Matiienko |
PROGRAMMA
FELIX MENDELSSOHN (1809-1847)
Mottetto Surrexit pastor bonus, op. 39 n. 3, per coro e organo
IGINIO DAPREDA (1903-1988)
Mottetto Beatus qui intelligit per coro e organo
(in prima esecuzione assoluta)
FELIX MENDELSSOHN
Ouverture Le Ebridi
“La grotta di Fingal”, op. 26
VALENTINO MISERACHS (1943)
Atto II dall’Oratorio “Beata Virgo Maria”
FELIX MENDELSSOHN
Salmo 42 “Wie der Hirsch schreit”, op. 42
In collaborazione con | In Zusammenarbeit mit
Comune di Tione |
Locandina Tione
Locandina Trento
Programma di sala
Note al programma
Inspiegabilmente sono ancora poche le composizioni di Mendelssohn che mantengono la sua arte sotto i riflettori: il Concerto per violino, l’Ouverture dal Sogno di una notte di mezza estate, Le Ebridi (La Grotta di Fingal), la Sinfonia scozzese, la Sinfonia italiana, l’Oratorio Elias e, nella musica da camera, l’Ottetto. È difficile, però, immaginare molti altri compositori la cui produzione possa eguagliare o superare l’alta e costante qualità delle sue pagine musicali. Mendelssohn compose altresì una grande quantità di musica corale, costituita in gran parte da musica sacra destinata alla liturgia luterana ma anche ad altre fedi, come la chiesa ugonotta, quella cattolica e quella anglicana.
Il Salmo 42 Wie der Hirsch schreit nach frischem Wasser (Come la cerva anela all’acqua fresca) è tra le sue opere corali sacre più popolari. Composto nel 1837 e suddiviso in sette sezioni, il Salmo è affidato a coro, solista e orchestra. Mendelssohn descrisse la sua composizione come “il mio miglior pezzo sacro…”. L’aria del soprano nella seconda sezione Meine Seele dürstet nach Gott (La mia anima ha sete di Dio), con lo splendido accompagnamento dell’oboe, è forse uno dei punti culminanti della partitura insieme al quintetto della sesta sezione, devoto e affascinante, che inizia con le parole Der Herr hat des Tages verheissen seine Güte (Il Signore ha promesso la Sua bontà). Qui la voce del soprano esprime il suo spirito inquieto e la sua lotta per Dio, contrapposta ai passaggi omofonici delle voci maschili per poi fondersi in un insieme di rara bellezza. Nel 1830 Mendelssohn fu ispirato a scrivere i suoi Drei Motetten (Tre mottetti) per coro femminile e organo, op. 39 durante un viaggio a Roma. Lì Mendelssohn aveva ascoltato quello che definì il canto “meravigliosamente bello” delle suore di clausura nella chiesa di Trinità dei Monti a Roma. L’ultimo mottetto della serie è il Surrexit pastor bonus (Il Buon pastore è risorto). In quattro sezioni, questo sostanzioso mottetto in sol maggiore utilizza testi tratti dal Vangelo di Giovanni. L’ampia complessità dell’opera, che va da due a quattro parti, è completata da linee solistiche e da un ricercato accompagnamento d’organo.
Ad impreziosire il programma, due omaggi a due grandi compositori dei nostri tempi. Il primo è il mottetto Beatus qui intelligit composto da Iginio Dapreda, musicista originario delle Valli Giudicarie, generoso artista e didatta, figura musicale di spicco in ambito compositivo lungo l’intero arco del ‘900. La pagina è inedita e viene eseguita in prima assoluta, su gentile concessione della nipote, Giacinta Dapreda. Infine, in occasione degli ottant’uno anni di Mons. Valentino Miserachs Grau (direttore di coro e compositore, già Maestro e Prefetto della Cappella Musicale Liberiana della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma), viene proposta una sequenza per coro e orchestra dall’atto secondo dell’oratorio Beata Virgo Maria. Il compositore spagnolo, comprendendo profondamente il denso contenuto teologico-spirituale del messaggio, ha creato per esso una musica di intenso lirismo religioso che, sublimando le immagini poetiche in sensazioni sonore, penetra direttamente nelle fibre più intime dell’anima per aprirla a una meravigliosa visione della Madre del Signore.
Alessandro Arnoldo
DARIA MATIIENKO, soprano è nata a Odessa nel 1998, ha studiato alla scuola del prof. Stolyarsky e presso l’Università Pedagogica Nazionale dell’Ucraina meridionale. Ha partecipato a numerosi concorsi vincendo sempre i primi premi. Nel 2017 è entrata all’Accademia Nazionale di Odessa nella classe di canto lirico, coltivando parallelamente la passione per la coralità ortodossa e facendo parte del coro della Cattedrale Ortodossa di Odessa. È attualmente iscritta al secondo anno di biennio in canto lirico presso il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento.
Il CORO IN DULCI JUBILO è espressione dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra di Trento. Costituito da alunni ed ex alunni provenienti da tutto il Trentino il coro raccoglie elementi musicalmente e vocalmente preparati e indirizza i propri interessi allo studio e alla diffusione del repertorio sacro. All’interno di questo repertorio, particolare attenzione è rivolta alla riscoperta della tanta letteratura dei secoli XIX e XX che le mutate esigenze liturgiche hanno reso inadatta a un’esecuzione all’interno delle celebrazioni e che, proprio per questo, vivono una stagione di ingiustificato oblio. Il coro è affidato a due noti musicisti trentini che da anni lavorano all’interno dell’Istituto: Tarcisio Battisti, docente al Conservatorio di Riva del Garda, organista, compositore e direttore di coro e Paolo Delama, organista, compositore e referente del Servizio Liturgia dell’Arcidiocesi di Trento.
TARCISIO BATTISTI è diplomato in Organo e Composizione organistica, in Pianoforte, in Musica Corale e Direzione di Coro, in Canto, in Clavicembalo, in Strumentazione per Banda e in Composizione liturgica. Concertista all’organo e al clavicembalo, direttore di Coro, compositore, è docente presso il Conservatorio di Riva del Garda. È membro della Commissione Organi dell’Arcidiocesi di Trento e Socio fondatore dell’Associazione Organistica Trentina “Renato Lunelli”.
Fin dalla sua fondazione nel 1999, l’orchestra I FILARMONICI DI TRENTO ha inteso creare uno spazio dedicato ai cultori della musica e ai giovani musicisti diplomandi o diplomati, che desiderino bilanciare lo studio del repertorio e le pubbliche esecuzioni. Su queste basi, I Filarmonici hanno stretto importanti collaborazioni artistiche, facendosi promotori di progetti culturali innovativi, volti a valorizzare le energie creative ed artistiche presenti sul territorio. Particolare attenzione è stata dedicata alla promozione di giovani solisti che si sono esibiti accompagnati dall’orchestra: tra gli altri si ricordano Daniele Anderle, Klaus Broz, Mladen Dabizljevic, Art Marika, Federica Marini, Teofil Milenkovic, Maristella Patuzzi, Francesca Temporin, Simone Vebber. Il repertorio dell’orchestra include capolavori musicali assoluti come i Requiem di Cherubini, di Mozart e di Verdi, la Sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak, la Messa in Do Maggiore e la Nona Sinfonia di Beethoven.
ALESSANDRO ARNOLDO è nato a Trento nel 1989. Ha compiuto gli studi musicali e si è diplomato in direzione d’orchestra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sotto la guida di Daniele Agiman. Ha seguito corsi di perfezionamento presso la Riccardo Muti Italian Opera Academy, l’Accademia Chigiana di Siena e l’Accademia del Rossini Opera Festival. Ha diretto numerose orchestre esibendosi in Italia, Austria, Germania, Spagna, Georgia, Croazia, Lituania, Lettonia, Belgio e Repubblica Ceca. Fondatore e direttore artistico dell’Associazione culturale Ad Maiora e direttore principale dell’orchestra I Filarmonici di Trento è, inoltre, autore e co-conduttore di trasmissioni radiofoniche di approfondimento culturale e collabora da diversi anni con TEDxTrento e con il centro EURAC Research di Bolzano. Dal 2020 è assistente musicale alla direzione artistica della Società Filarmonica di Trento.