festival

OMAGGIO A F.A. BONPORTI nel 350° dalla nascita

Venerdì 17 Giugno 2022 – Trento, Badia di San Lorenzo, ore 20,30
Sabaro 18 giugno 2022 – Bolzano, Chiesa dei Domenicani
Freitag, 17. Juni 2022 – Trient, Badia di San Lorenzo, 20.30 Uhr
Samstag, 18. Juni 2022 – Bozen, Dominikanerkirche, 20.30 Uhr

OMAGGIO A F.A. BONPORTI nel 350° dalla nascita
HOMAGE AN F.A. BONPORTI zum 350. Jahrestag seiner Geburt

soprano, Gemma Bertagnolli, Sopran

ENSEMBLE LABIRINTI ARMONICI

Andrea Ferroni, Josef Höhn: violini
Gioele Gusberti, violoncello
Francesco Maria Cataldo, violone
Gianluca Geremia, tiorba
Marcello Rossi Corradini, organo
Andrea Ferroni, violino concertatore

LOCANDINA

PROGRAMMINO

Triosonate e Mottetti
di Francesco Antonio Bonporti
Gentilhuomo di Trento
nel 350° anno dalla nascita

FRANCESCO ANTONIO BONPORTI (1672 – 1749)

Sonata VI op.2 in la minore per due violini e basso continuo
Preludio. Vivace – Corrente. Presto – Sarabanda – Gavotta, Presto

Sonata III op.4 in la minore per due violini e basso continuo
Preludio. Largo / Corrente. Allegro / Staccato. Adagio assai – Gavotta. Presto

Mottetto n.2 op.3 in la minore “Mittite Dulces” per soprano, due violini, e basso continuo
Mittite dulces – Aria / Ut sit Jesus – recitativo / Ardet meum cor – Aria / O divini amoris – recitativo / Veni Jesu – Aria / Alleluja – Aria

Sonata X op.1 in la maggiore  per due violini e basso continuo
Spiccato – Tempo giusto – Adagio, e spiccato – Presto

Sonata IV op.2 in la maggiore per due violini e basso continuo
Preludio Vivace – Allemanda. Allegro – Corrente. Presto – Gavotta. Allegro)

Mottetto n.4 op.3 in la maggiore “Ite Molles ite flores” 
Ite molles – Aria presto / Ardet amore – recitativo / Placidi zefiri – Aria / Iam respiro – recitativo / O quam dulce – Aria adagio assai / Alleluja- Aria

Note al programma

Per un musicista che nell’ultimo decennio del Seicento voleva esordire nel campo della composizione inevitabile era il riferimento ad Arcangelo Corelli (op. I, 1681) e al modello formale da lui portato a vertici assoluti di costruzione espressiva, la Sonata a tre funzionale all’ambiente sacro della chiesa o a quello profano dei palazzi aristocratico-borghesi. Con un omaggio al genere più in voga (e più richiesto dal mercato) cominciano le carriere una lunga serie di musicisti fra i quali possiamo ricordare Giovan Battista Gigli (1690), Antonio Veracini (1692), Tomaso Antonio Vitali (1693), Antonio Caldara (1693), Tomaso Albinoni (1694), Luigi Taglietti (1697), Giorgio Gentili (1701), Antonio Vivaldi (1705). Anche Francesco Antonio Bonporti lega il proprio esordio creativo alla Sonata a tre, stampando nel 1696 presso Giuseppe Sala a Venezia la sua prima raccolta con dieci numeri, Suonate a tre Due Violini, e Violoncello Obligato. Opera Prima. Per una decina d’anni Bonporti rimarrà fedele al modello dei due violini sostenuti da un basso, dando alle stampe quaranta sonate divise in quattro numeri (opp. I, II, IV, VI). Se però l’opera I è assimilabile, per funzione, al genere “da chiesa”, le altre tre appartengono a quello “da camera”, accogliendo progressivamente elementi stilistici sempre più vicini al più recente mondo del concerto. La scrittura rispecchia le consuetudini tipiche del linguaggio di fine Seicento. L’unità discorsiva e lo svolgimento narrativo dei temi sono garantiti dal principio imitativo ovunque presente, con il primo violino che espone il soggetto subito ripreso dal secondo e quasi sempre anche dal basso (“Violoncello”), giustamente indicato sul frontespizio come “obligato”. Quando le parti non si rincorrono fra loro, i due violini procedono insieme a distanza di terza o sesta in andamenti omoritmici più dolci. E mentre lo stile fugato abbonda nei tempi allegri, quelli lenti adottano più frequentemente procedimenti accordali. L’impostazione tecnico-compositiva del Bonporti non manca di rivelare tratti personali. Il basso non è sempre rigoroso come nei modelli di Corelli o Caldara, ma assai libero e non di rado ad imporsi con un piglio quasi solistico è il solo primo violino e un modo di procedere che lascia all’interprete la possibilità di differenziare dinamicamente le frasi in un continuo gioco d’eco.

Nell’arco di un catalogo compositivo non particolarmente copioso, centellinato dalla nascita nobiliare nonché dall’obiettivo di farsi conoscere presso la nobiltà tirolese, i Mottetti dell’op. III costituiscono davvero un episodio singolare, tra sonate e concerti interamente riservati al prediletto violino. Scritta secondo il gusto settecentesco, che al genere attribuiva ormai una dimensione ricreativo-salottiera, cioè nella forma della cantata, quest’opera III del Bonporti manifesta l’influenza veneziana, soprattutto di Antonio Vivaldi, distinguendosi per una scrittura trasparente, in cui la voce funge da guida per le tessiture sonatistiche degli archi e dove le immagini dei testi – forse opera dello stesso Bonporti – scatenano effetti ed affetti di antica provenienza madrigalistica. Così nel Motetto n. 2 “Mittite dulces” il tema teologico (l’amore di e per Cristo) vive del contrasto tra due dimensioni interiori, la dolcezza e l’ardore, subito a confronto nell’esordio, quando la sospirosa introduzione dei violini e la prima frase del violino cedono il passo al vocalizzo brillante evocato dal “casto ardore”. Tematiche più sentimentali caratterizzano il motetto “Ite molles ite flores” dove il nucleo semantico del testo – il languore la dolcezza del gaudio celeste, plasmano melodie senza spigolosità in un intimo colloquio che ignora ogni esibizione puramente virtuosistica.

                                                                                                                                  Antonio Carlini

 

 

L’ASSOCIAZIONE LABIRINTI ARMONICI nasce nel 2006 dall’esigenza di far conoscere e divulgare un certo tipo di “buona musica”: in particolare l’attenzione si concentra sulla musica barocca, collocata storicamente tra il 1600 e il 1750. Ma anche nell’affrontare repertori di altre epoche, punti cardine del progetto sono ricerca e studio filologico: il repertorio, sempre di piacevole ascolto, ricco di innumerevoli combinazioni di sonorità viene proposto con organici sempre diversi e in continua trasformazione. L’approfondimento dei brani presentati è supportato da un certo modo di proporli, il più fedele possibile allo stile dell’epoca trattata. Dal 2010 l’associazione organizza masterclass di musica antica invitando musicisti di riferimento e di portata internazionale per arricchire le conoscenze nel campo della filologia e del rispetto del repertorio trattato. Hanno collaborato col gruppo il violinista e direttore Enrico Onofri e il violista Stefano Marcocchi.

“Temporum miracula” è la stagione di concerti che prende il via in autunno 2012 ed ha come obbiettivo principale quello di dare continuità al lavoro di ricerca e di studio che è stato costante in questi anni. Dal 2015 la stagione del gruppo si chiama BAROCKO. Ogni anno si creano nuove collaborazioni e i concerti vedono protagonisti musicisti diversi, tutti accomunati da un’attenzione particolare verso la musica antica e il modo storicamente informato di presentarla.

Dal 2017 Labirinti Armonici incide per la casa discografica Brilliant classic la musica di Francesco Antonio Bonporti e in particolare le Sonate per due violini e basso continuo. Il terzo disco dedicato all’opera IV uscirà in settembre 2022.

Maestro concertatore e direttore artistico del gruppo è il violinista Andrea Ferroni.

 

GEMMA BERTAGNOLLI vincitrice dei concorsi As.Li.Co e Francesco Viñas (premio speciale come migliore interprete mozartiana), ha intrapreso una carriera che l’ha portata nei principali teatri e festival italiani ed esteri tra cui Teatro alla Scala, Maggio Musicale Fiorentino, Opera di Roma, Gran Teatro La Fenice, Teatro Regio di Torino, Opera di Zurigo, Théâtre des Champs Elysées, Tokyo Bunka Kaikan, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Concertgebouw di Amsterdam, Salzburger Festspiele, Rossini Opera Festival, Accademia Chigiana di Siena, Staatsoper unter den Linden, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Comunale di Bologna, Bayerische Staatsoper, Ravenna Festival e Teatro Nacional de São Carlos, collaborando con direttori quali Bruno Bartoletti, Semyon Bychkov, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Fabio Luisi, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Wolfgang Sawallisch e con registi quali Pier Luigi Pizzi, Luca Ronconi e Graham Vick. Particolarmente nota per le interpretazioni del repertorio antico e barocco, ha collaborato con specialisti della prassi esecutiva storicamente informata quali Rinaldo Alessandrini (Concerto Italiano), Giovanni Antonini (Il Giardino Armonico), Fabio Biondi (Europa Galante), Ivor Bolton, Christophe Coin, Alan Curtis, Ottavio Dantone (Accademia Bizantina), Diego Fasolis (I Barocchisti), Federico Guglielmo, René Jacobs, Ton Koopman, Trevor Pinnock, Christina Pluhar, Christophe Rousset, Federico Maria Sardelli (Modo Antiquo), Freiburger Barockorchester, Akademie für Alte Musik Berlin. Con il pianista Antonio Ballista ha collaborato in numerosi concerti ed incisioni discografiche. In ambito discografico i suoi dischi, specialmente quelli dedicati alla musica barocca, hanno ottenuto riconoscimenti internazionali quali Gramophone Award, Choc du Monde de la Musique e Timbre de Platine d’Opéra International. Ha insegnato canto barocco nei conservatori di Bolzano, Trento e Frosinone. Ha svolto attività di docente presso la Hochschule für Künste Bremen, l’International Music Academy di Kusatsu e alla Sommerakademie del Mozarteum. Dal 2003 è ambasciatrice UNICEF.