Concerti 2020

Crepuscolo

• Necessaria la prenotazione

SABATO, 3 OTTOBRE – Trento, Chiesa di San Francesco Saverio, ore 21.00
DOMENICA, 4 OTTOBRE – Borgo Valsugana, Chiesa Parrocchiale ore 18.00

Programma
Arvo Pärt (1935): The deer’s cry
Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594): Kyrie e Gloria (dalla Missa Aeterni Christi Munera)
Francis Poulenc (1899-1963): Timor et tremor
                                                       Seigneur, je vous en prie
Jake Runestad (1986): Let my love be heard
Vladimir Martinov (1946): The Beatitudes
James MacMillan (1959): O radiant down
Olivier Messiaen (1908-1992): O sacrum convivium
Francisco Guerrero (1528-1599): Laudate dominum
Giovanni Pierluigi da Palestrina: Agnus Dei (dalla Messa Aeterni Christi Munera)
Arvo Pärt: Morning star

In collaborazione con il Comune di Borgo Valsugana

Note al programma
Il Crepuscolo, quell’attimo indefinito che non è né giorno né notte, lascia spazio a un mistico silenzio nel quale la preghiera sembra entrare in diretto contatto con Dio. Un ciclico ritorno dello stesso momento, mattina e sera, sera e mattina, ha ispirato un programma concentrico e al contempo direzionato verso la luce, protagonista essenziale, nella sua presenza-assenza, del Crepuscolo. Agli estremi si collocano le pagine minimaliste del contemporaneo Arvo Pärt, figlie della testualità che le accompagna e luce bianca di tutti i colori: solo il prisma dell’ascoltatore ne palesa l’evidenza. Un gioco di avvicinamenti e lontananza all’interno della stessa concezione del sacro è quello che Pärt sembrerebbe aver intrapreso con Palestrina, la cui semplicità dello stile accanto alla solidità architettonica e alla cantabilità delle linee. costituirono la forma ideale del canto liturgico romano cattolico rinascimentale. Forma che fece da ispirazione a compositori rinascimentali come Francisco Guerrero, la cui vivacità stilistica parla di luce, ma anche a compositori moderni, come Francis Poulenc, il cui ideale religioso continuò a identificarsi nell’arte romanica: lo testimonia l’attenzione verso il testo, non solo dal punto di vista del contenuto, ma anche della prosodia. Nella “nuova musica” di Messiaen l’ispirazione e la contemplazione si inebriano di un raro misticismo sulle parole O sacrum convivium, dedicate al Santo Sacramento. A seguito di ogni atrocità, come successe anche per l’attentato di Parigi del 2015, il sole è comunque destinato a sorgere. Così Runestad con Let my love be heard nella notte affida agli angeli il proprio grido d’amore che è così luminoso – pur nel suo essere ancora un sogno – da sembrare vero: troviamo il ricordo di Nohemi Gonzalez, una delle 130 vittime del Bataclan, e una forte presa di posizione a favore della pace. Infine MacMillan, che compone O Radiant Dawn su un’antifona del 21 dicembre: è il solstizio d’inverno, il giorno più breve dell’anno dal quale la luce non potrà che crescere. E così, al cuore, la luce in tutta la sua luminosità con The Beatitudes di Martinov: qui la contemplazione è estatica, sospende il tempo e dà piacere puro all’ascoltatore.

Alessandro Arnoldo

 

Fondato nel 2000 da Carlo Pavese, il “Torino Vocal Ensemble” ha cantato in oltre 140 concerti in 6 paesi europei eseguendo un repertorio di oltre 150 composizioni, tra cui 15 prime assolute (10 commissionate dall’ensemble), e la prima italiana della Missa Lorca di Corrado Margutti, di cui ha anche realizzato la prima incisione mondiale. L’organico negli anni ha coinvolto cantori di 10 diverse nazionalità e si è aperto a collaborazioni con strumentisti, attori, danzatrici, pittrici. La pratica dell’improvvisazione corale e l’interazione con altre forme artistiche testimoniano il desiderio del “Torino Vocal Ensemble”, di sottoporre la concezione tradizionale di concerto corale ad un’incessante sperimentazione di nuove forme e possibilità. Recentemente l’ensemble ha affiancato a questo percorso di ricerca un itinerario a ritroso nel repertorio del passato, a cappella e sinfonico. Il “Torino Vocal Ensemble” ha preso parte a rassegne, festival, seminari internazionali. Ha cantato con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, gli “Archi” della De Sono, la Junge Deutsche Philarmonie, l’Ensemble Sabaudo per MiTo Settembre Musica; ha collaborato come coro laboratorio con la Federazione Corale Italiana ed Europea e organizzato, nell’ambito della rassegna “Voci & Incontri”, corsi, seminari e concerti di eminenti personalità corali. Ha eseguito nel 2011, insieme all’Orchestra Nazionale della Rai di Torino, tre prime esecuzioni di brani di Arvo Pärt per MiTo Settembre Musica ed è stato ospite della XIV edizione del Bonner Schumannfest. Ha collaborato alla realizzazione della colonna sonora del film La Grande Bellezza (P. Sorrentino, 2013). Diretto dal 2012 al 2017 da Luca Scaccabarozzi, è attualmente diretto da Davide Benetti. Davide Benetti. Diplomatosi in Organo e Composizione organistica presso l’Istituto Musicale pareggiato di Aosta, ha poi conseguito Le Diplôme de Soliste di Organo e Improvvisazione organistica presso la Haute école de musique di Ginevra, sotto la guida del M° A. Corti. Dopo la laurea a indirizzo musicale presso il DAMS di Torino ha conseguito la laurea specialistica di Composizione Corale e Direzione di Coro presso il Conservatorio G. Verdi di Torino sotto la guida dei Maestri P. Tonini Bossi e D. Tabbia. Insegna organo e esercitazioni corali presso la Sfom di Aosta e dal 2014 è insegnante presso la scuola per direttori di coro “il respiro è già canto” di Torino. È docente in corsi e stage per cori e direttori di coro in Italia e all’estero. È stato designato co-direttore del Coro giovanile italiano per il biennio 2020 – 2022. Dal 2017 dirige “Torino Vocal Ensemble”.

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